Quanto guadagna un operatore funebre? Lo stipendio dei necrofori

Alessandro Cipolla

17 Luglio 2025 - 15:10

Lo stipendio medio in Italia di un necroforo: ecco quanto guadagna un becchino, qual è il suo contratto e quanto guadagna in media un’agenzia funebre.

Quanto guadagna un operatore funebre? Lo stipendio dei necrofori

Quanto guadagna un addetto alle pompe funebri? Comunemente detto becchino, in verità il termine corretto in italiano per indicare queste figura professionale è necroforo.

Un operatore funebre è un professionista autorizzato che gestisce e coordina l’intero rito funebre, sia religioso sia civile. L’attività comprende diverse fasi con le mansioni di un necroforo che analizzeremo nel dettaglio più avanti.

In Italia il settore è frammentato, con migliaia di agenzie piccole e radicate localmente, ma anche con alcuni grandi gruppi in fase di aggregazione. Quella di addetto alle pompe funebri una professione caratterizzata da stabilità costante, importanza sociale e un lavoro che richiede competenze tecniche e umane.

Vediamo allora nel dettaglio lo stipendio di un necroforo, mediamente quanto guadagna un’agenzia funebre e tutto quello che c’è da sapere sul lavoro di becchino.

Quanto guadagna un’agenzia funebre

Attualmente ci sono ca. 6.000 imprese funebri attive in Italia - anche se alcune stime parlano di un numero ben superiore -, che contano circa 25.000 operatori funebri.

Per capire quanto guadagna un becchino occorre partire da un presupposto: la media si attesta su circa 100 funerali all’anno per agenzia, visto che solo poche realtà (2%) effettuano più di 500 funerali l’anno, mentre molte svolgono tra 50 e 200 all’anno.

Il fatturato complessivo del settore delle agenzie funebri si stima essere tra 2,5 e 3,5 miliardi di euro annui per i soli servizi funebri.

La redditività media per impresa varia, ma alcune analisi riportano un margine operativo medio di circa 86.700 euro lordi all’anno per azienda.

Lo stipendio di un addetto alle pompe funebri

Spesso visto con superstizione, specie nella cultura popolare, quello dell’addetto alle pompe funebri, il necroforo, detto anche becchino, è un mestiere che richiede grande professionalità, ma quanto guadagna?

Lo stipendio dell’addetto alle pompe funebri varia a seconda dell’esperienza e anche eventualmente della grandezza dell’agenzia di pompe funebri e i servizi che offre.

È un lavoro all’insegna della flessibilità dal momento che l’addetto alle pompe funebri può essere chiamato in qualsiasi momento del giorno e della notte. La reperibilità quindi è il primo elemento che caratterizza questo mestiere.

Per quanto riguarda lo stipendio un addetto alle pompe funebri guadagna di media 1.300 euro netti al mese. Di base lo stipendio può variare ed essere di:

  • 1.080 euro netti al mese per un addetto alle pompe funebri senza esperienza;
  • 1.240 euro netti al mese per un addetto alle pompe funebri che abbia meno di 9 anni di esperienza;
  • 1.500 euro netti al mese se ha tra i 10 e i 20 anni di esperienza;
  • oltre i 20 anni di esperienza lo stipendio del becchino può arrivare anche a 1.700 euro.

Alcune figure specializzate - tanatoprattori, autisti addetti al trasporto internazionale e coordinatori operativi - possono superare i 2.000–2.200  euro mensili, specie in città o agenzie ad alto volume.

Il contratto di chi lavora alle pompe funebri

La categoria è regolata solitamente dal CCNL Servizi funerari e affini, oppure in alcuni casi dai contratti per il settore “commercio e servizi”.

L’orario di lavoro è quello delle 36–40 ore settimanali, spesso con reperibilità anche serale o festiva. Il contratto può essere a tempo indeterminato per dipendenti stabili, oppure a tempo determinato o part-time per stagionali o aiutanti.

Infine gli straordinari e i notturni spesso pagati bene per urgenze o funerali fuori orario, con un’indennità di reperibilità per chi è reperibile h24 o nei festivi.

Le mansioni dell’addetto alle pompe funebri

Prima di vedere come si diventa addetto alle pompe funebri, cerchiamo di capire quali sono le mansioni che deve svolgere.

Prima di tutto è bene ribadire che le qualità che caratterizzano il necroforo sono senza ombra di dubbio la gentilezza, sensibilità e il rispetto del dolore della famiglia della persona defunta.

Anche la fermezza è importante e per questo non bisognerebbe essere persone particolarmente impressionabili, ma dotate di sangue freddo. Le mansioni dell’addetto alle pompe funebri sono:

  • vestizione del defunto (questo comprende anche pulizia e trucco);
  • trasporto del defunto (compito di quello che viene definito portantino funebre);
  • affissione dei manifesti funebri;
  • sistemazione del defunto nella bara;
  • chiusura della bara;
  • trasporto del feretro;
  • seppellimento del defunto.

Ancora tra le altre mansioni dell’addetto alle pompe funebri, specie se si tratta di un gestore o personale di una casa funeraria (servizio che le agenzie possono offrire), ci sono:

  • allestimento della camera ardente;
  • contatti con i fiorai;
  • sistemazione dei fiori;
  • contatto con gli uffici cimiteriali per predisporre le pratiche necessarie per la tumulazione;
  • contatti eventualmente con i marmisti per la preparazione della lapide e la sua sistemazione;
  • pratiche necessarie per la cremazione qualora i familiari richiedano questa pratica.

Un lavoro estremamente complesso che presuppone molta organizzazione, problem solving e molti contatti sul territorio. Abbiamo visto quali sono le mansioni dell’addetto alle pompe funebri, vediamo ora quanto guadagna.

come entrare nelle onoranze funebri

Se avete tutte le caratteristiche che abbiamo sopra elencato e desiderate fare il lavoro dell’addetto alle pompe funebri vi spieghiamo come diventarlo.

Molto spesso accade che siano figure sanitarie, come per esempio gli infermieri, che decidano di intraprendere la carriera del necroforo. Altre volte bisogna partire da zero e pertanto è necessario formarsi in merito.

Esistono dei corsi per diventare addetti alla pompe funebri che possono avere una durata di giorni o settimane. Basterà trovare il corso da necroforo che fa maggiormente al caso vostro.

Al termine del concorso si diventa ufficialmente addetto alle pompe funebri dopo aver superato un esame.

Con il superamento dell’esame due sono le strade:

  • farsi assumere da un’agenzia di pompe funebri;
  • rispondere ai bandi pubblici dei Comuni che cercano necrofori (in questo caso si tratterebbe principalmente di fare il custode di cimitero).

Una terza via, forse più faticosa, è quella di mettersi in proprio e aprire un’agenzia di onoranze funebri e diventare un necroforo con una propria impresa.

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