Quanto costa crescere un figlio: bilancio in rosso tra spese necessarie e agevolazioni

Simone Micocci

23/01/2019

Crescere un figlio può avere un costo proibitivo: secondo Federconsumatori si spende da un minimo di 7.000€ ad un massimo di 15.000€. Risparmiare però è possibile e ci sono da considerare anche gli aiuti dello Stato alle famiglie.

Quanto costa crescere un figlio: bilancio in rosso tra spese necessarie e agevolazioni

Crescere un figlio è una delle gioie più grandi della vita, ma allo stesso tempo - tra spese per visite mediche durante la gravidanza e acquisto dei prodotti di prima infanzia - può essere anche molto dispendioso.

Il costo per crescere un figlio, a seconda dei casi e della zona di residenza, può costare infatti dai 7.123,01€ ai 15.348,93€ (Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dati aggiornati al 2018), a cui bisogna aggiungere le spese sostenute durante la gravidanza e quelle per la frequenza eventuale al nido.

Probabilmente questa è una delle cause per cui in Italia da anni è in atto un calo della natalità che sta portando ad un invecchiamento progressivo della popolazione; tra i motivi per cui molte coppie rinunciano a fare figli, o nella maggior parte delle volte decidono di fermarsi al primo, c’è anche la paura di non essere in grado di sostenere economicamente il costo complessivo che comporterebbe la nuova nascita.

Visto quanto costa crescere un figlio, d’altronde, anche gli importi dei bonus riconosciuti dallo Stato al fine di incentivare le nascite appaiono inadeguati: se si confrontano le spese sostenute nei primi anni con gli aiuti erogati dallo Stato, infatti, la bilancia pende decisamente in negativo.

Se da una parte lo Stato potrebbe incrementare l’importo di bonus - come il premio nascite o il bonus bebè - dall’altra spetta al genitore trovare un modo per risparmiare: ad esempio, acquistando passeggini e carrozzine usate il costo si abbassa di circa il 50%, così come si può fare economia acquistando online e in più quantità.

Prima di vedere come risparmiare sulle spese e in che modo lo Stato sostiene le famiglie che devono crescere uno o più figli, vediamo nel dettaglio quali sono i costi da sostenere sia durante che dopo la gravidanza secondo quanto rilevato dall’annuale monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori.

Quanto “costa” la gravidanza?

Secondo quanto rilevato dall’O.N.F. già durante la gravidanza una famiglia si trova a sborsare 2.088,99€. Questo costo è più alto rispetto allo scorso anno di circa lo 0,8%, mentre in confronto al 2016 c’è stata una crescita complessiva dell’1%.

Ma quali sono le spese che una famiglia si trova a sostenere nei nove mesi di gravidanza? Secondo il monitoraggio si parte dall’acquisto di un test di gravidanza; in media sono tre i test comprati dalle famiglie, per un costo di 38,10€.

Se le analisi del sangue Beta HCG hanno un costo di appena 25,90€, ben più alta è la spesa che le famiglie devono sostenere per visite ed ecografie: 1.116,00€, più altri 153,00€ se si aggiunge l’acquisto di farmaci e integratori.

Completa il quadro l’acquisto dell’abbigliamento per il nascituro: già prima del parto, in media, una famiglia spende 755,90€.

Quanto costa crescere un figlio?

Se pensate che la gravidanza ha un costo elevato, aspettate di vedere quanto spende in media una famiglia nel primo anno di vita del figlio. Tra prodotti usa e getta (come pannolini e salviette), elettrodomestici (scaldabiberon e sterilizzatore), vestiti, visite mediche, passeggino, lettino e carrozzina, si può arrivare a spendere fino a 15.348,93€.

Il costo minimo per l’acquisto dei prodotti di prima infanzia è di minimo 7.123€, con un’inflazione del +1,4% rispetto allo scorso anno. C’è da dire però che il monitoraggio di Federconsumatori non prende in considerazione solamente prodotti strettamente necessari ai fini della crescita del bambino, quindi la spesa potrebbe essere più bassa rispetto a quella suddetta.

A tal proposito abbiamo selezionato le voci del monitoraggio riguardanti le spese irrinunciabili (o quasi) e le abbiamo raccolte nella tabella complessiva; ecco quanto si può arrivare a spendere evitando di acquistare prodotti non indispensabili (come la sdraietta o la culla).

ACQUISTI SPESA MIN. SPESA MAX.
Lettino 169,00€ 469,00€
Trio (Passeggino, Carrozzina e Ovetto) 399,00€ 752,00
Seggiolone per la pappa 149,00€ 250,00€
Biberon (x 4) 39,60€ 53,50€
Ciuccio (x4) 34,40€ 50,20€
Vestiti e calzature 1.060€ 2.899,00€
Pannolini 729,00€ 1.101,25€
Farmaci 438,50 € 862,25 €
Visite mediche 801,00€ 1.807,00€
Salviette 94,00€ 183,00€
Latte e alimenti vari 1.730,00€ 3.701,00€
Giocattoli 373,00€ 798,00€
Materiale per il bagnetto 36,50€ 106,00€
TOTALE 6.053,00€ 12.563,20€

Risparmiare acquistando online o prodotti usati

Evitando di comprare prodotti non strettamente necessari per la crescita del bambino (come ad esempio il box e il girello, o anche il fasciatoio) si spende da un minimo di 6.053,00€ ad un massimo di 12.563,20€.

Risparmiare ancora però è possibile, basta rivolgersi al mercato dell’usato oppure fare acquisti online.

Acquistano un lettino online, ad esempio, potete risparmiare circa il 33% del costo; ancora più vantaggioso l’acquisto di un lettino usato, con il quale si risparmia fino al 74% della spesa.

Lo stesso vale per vestiti e calzature, per i quali si va da un risparmio di 26% (per gli acquisti online) al 51% (per l’usato).

Un altro consiglio che vi diamo per risparmiare è quello di acquistare prodotti in stock: ad esempio, online è possibile trovare molte offerte sulla vendita di pacchi numerosi di pannolini, o anche di salviette per l’igiene.

Insomma, se vi saprete organizzare acquistando online e - quando possibile - prodotti usati, riuscirete a risparmiare fino al 50% dei costi preventivati: in ogni caso arrivare a spendere meno 3.000€ nel primo anno del figlio è un obiettivo che solo in pochi riescono a raggiungere.

Gli aiuti da parte dello Stato

Ad oggi sono tre i bonus per l’infanzia ai quali possono accedere le famiglie:

  • il bonus bebè di 960,00€ (80,00€ al mese) riconosciuto a chi ha un reddito non superiore ai 25.000€ (con maggiorazioni per secondi figli e famiglie con reddito inferiore agli 7.000€).
  • bonus nido, fino a 1.500€ a titolo di rimborso spese sui costi sostenuti per l’iscrizione e la frequenza agli asili nido.

Soffermiamoci sui primi due: per far fronte alle spese sostenute durante la gravidanza e nel primo anno di vita del bambino alle famiglie viene riconosciuto da un minimo di 800,00€ (famiglie con ISEE superiore a 25.000€) ad un massimo di 1.760,00 (famiglie con ISEE compreso tra i 7.000€ e i 25.000€) e di 2.720,00€ (ISEE inferiore ai 7.000€, poiché queste hanno diritto a 160,00€ al mese di bonus bebè.

Per quanto si possa risparmiare, quindi, al netto degli aiuti statali tra spese per la gravidanza e il nascituro si spende comunque non meno di 4.000€, o comunque qualche cosa di meno ma solo nel caso in cui abbiate un ISEE molto basso.

A questi costi poi bisogna aggiungere le spese per nido e baby sitter, con le prime che sono rimborsate parzialmente dallo Stato con il bonus nido, con il quale si possono ottenere fino a 136,60€ mensili. C’è da dire però che generalmente per il nido bisogna spendere molto di più: per un nido privato, infatti, si può spendere fino a 600,00€ al mese, mentre anche in quelli pubblici non si spende meno di 300,00€ (media nazionale nel 2017).

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