Puigdemont non chiede asilo politico al Belgio

Felice Di Maro

01/11/2017

la Spagna rispetterà l’esito del voto del 21 dicembre? Autodeterminazione dei catalani e integrità territoriale della Spagna possono essere riconosciute con un nuovo stato federale?

Puigdemont non chiede asilo politico al Belgio

La Guardia Civil spagnola il 31 ottobre ha avviato una serie di perquisizioni nelle sedi dei Mossos d’Esquadra in diverse città della Catalogna con l’obiettivo di sequestrare le registrazioni delle comunicazioni interne avvenute durante il referendum del 1° ottobre. Gli agenti spagnoli sono entrati nel centro di Telecom di Sabadell e nei commissariati centrali di Barcellona, Girona, Manresa, Tortosa e Sant Felu de Llobregat.

Si cercano prove per fare nuovi processi dopo quelli previsti per i membri del governo catalano e per la presidente del parlamento di Barcellona ma niente viene dichiarato riguardo le indagini sui circa 900 feriti proprio per gli interventi della Guardia Civil per impedire il referendum del primo ottobre. La repressione giudiziaria si sta articolando e si dirige verso il corpo dei Mossos, la polizia regionale catalana alle dipendenze della Generalitat.

Quella giudiziaria è solo un livello della repressione per impedire l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna. Altri livelli sono ad esempio le dichiarazioni in combinato disposto dei vertici della Unione europea come quella di Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, che su Puigdemont ha dichiarato:

Carles Puigdemont non è un perseguitato politico. Non vive in dittature come la Corea del Nord o il Venezuela. Bensì viene da una grande democrazia, quale quella spagnola, però ha violato sia le leggi catalane che quelle spagnole, ha violato la Costituzione di un Paese democratico che fa parte dell’Unione europea. Stiamo a vedere, non sappiamo con precisione cosa Puigdemont intenda fare.

Presidente Tajani, possibile che Lei non sappia cosa vuole fare Puingdemont?
Mi rifiuto di credere che Lei non abbia lettola risoluzione del parlamento catalano di venerdì 27 ottobre alle ore 15:28.

I media hanno dato notizia che la Corte costituzionale spagnola ha sospeso in via provvisoria le risoluzioni approvate venerdì dal Parlamento di Barcellona per la creazione di una Repubblica indipendente nella regione della Catalogna ammettendo il ricorso del governo spagnolo di Mariano Rajoy.

Charles Puigdemont a Bruxelles

Al Press Club di rue Froissart, a due passi dalle sedi del Consiglio e della Commissione Europea, nel Quartiere Europeo della capitale belga il Presidente della Catalogna Charles Puigdemont ha posto l’interrogativo se la Spagna rispetterà l’esito del voto delle elezioni del 21 dicembre e ha dichiarato che non chiederà asilo politico al Belgio. Ecco alcuni temi presentati nella conferenza stampa:

Siamo qui alla ricerca di garanzie che per ora alla Catalogna non vengono date in Spagna. Non stiamo sfuggendo alle nostre responsabilità davanti alla giustizia.

Quanto a lungo resterò qui? Dipende dalle circostanze. Con il governo, di cui sono il presidente legittimo, ci siamo trasferiti a Bruxelles per rendere evidente il problema catalano nel cuore istituzionale dell’Europa e denunciare anche la politicizzazione della giustizia spagnola, l’assenza di imparzialità, la volontà di perseguire non i delitti e i crimini, ma le idee", ha sottolineato ancora Puigdemont.

Il trasferimento a Bruxelles è stato deciso anche per rendere evidente al mondo il grave deficit democratico che c’è oggi nello Stato spagnolo, nonché l’impegno e la risolutezza del popolo catalano per il diritto all’autodeterminazione, per il dialogo e per una soluzione concordata.

Questo governo avrebbe potuto scegliere di costringere i funzionari fedeli al governo a iniziare una disputa per l’egemonia" in Catalogna, "ma ha preferito garantire che non ci saranno scontri, che non ci sarà violenza. Non si può costruire la repubblica di tutti a partire dalla violenza.

Puigdemont e gli altri ministri del governo catalano dovranno comparire in tribunale il 2 e il 3 novembre. I giudici spagnoli della Audiencia Nacional hanno chiesto anche il deposito cauzionale di 6.207.450 euro con l’avvertimento che in caso di mancato versamento saranno pignorati i loro beni per una cifra corrispondente. Al momento si ha notizia che Puigdemont non andrà a Barcellona e quindi non comparirà davanti ai giudici.

La Spagna, uno Stato federale?

In queste settimane ne abbiamo sentite tante e vari personaggi hanno commentato le vicende catalane ma quasi mai senza fare proposte concrete per superare lo situazione che si è creata eppure basterebbe che la Spagna si proclamasse da monarchia ereditaria a repubblica federale.

Il principio di autodeterminazione è stato sempre inteso come una forma di libertà per scegliere come autoregolarsi sia a livello politico e sia a livello economico e sociale, ovviamente non si può non considerare che debba essere bilanciato in relazione alla tutela dell’integrità territoriale dello Stato che è comunque una priorità della comunità internazionale.

Si tenga conto che il rapporto tra autodeterminazione ed integrità territoriale in generale è sempre in continua evoluzione e proprio queste tensioni, per l’indipendenza della Catalogna sta provocando la peggiore crisi politica della Spagna.
Purtroppo, l’autodeterminazione è vista come un mostro anche da altri paesi europei perché sono soggetti a varie spinte separatiste.

Però chiediamoci: separarsi dalla Spagna, se la maggioranza degli abitanti della Catalogna lo vuole, è legittimo? È legale?
Non è facile a rispondere perché sono interrogativi cruciali, però proviamoci.

Legale e illegale sono concetti diversi da giusto e sbagliato, parole che prevalgono nelle dichiarazioni di Rajoy. Certo, non esiste alcun diritto alla secessione espressamente riconosciuto dal diritto internazionale e il principio di autodeterminazione non è definito nei trattati internazionali a parte se gli stati siano considerati colonie oppure se si pratica l’apartheid, ossia la separazione razziale.

Naturalmente la secessione esiste ed è presente prima nell’immaginario collettivo e poi ha vari gradi di aspettative, infine è al centro dell’agire politico ed è proprio quest’ultimo un processo attraverso il quale l’autodeterminazione di un popolo può essere raggiunta ma ovviamente il diritto internazionale al massimo lo tollera.

Mi sembra chiaro che dipende dai rapporti di forza politici e socioeconomici. Se la Catalogna fosse riuscita a ottenere l’appoggio dell’Unione Europea e non è detto che non lo possa avere oppure degli Stati Uniti, sarebbe già stata riconosciuta e tutto sarebbe stato diverso per la proclamazione dell’indipendenza. Il nuovo stato catalano avrebbe potuto parlare da pari a pari con altri paesi, anche se il governo spagnolo avesse continuato a considerare la Catalogna come una sua regione.

Comunque la Repubblica della Catalogna esiste ed è stata proclamata venerdì 27 ottobre alle ore 15:28.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it