Prezzo palladio: inizio 2017 col botto, cresce domanda industriale e grafico pronto al buy

Matteo Bienna

16 Gennaio 2017 - 16:45

Il palladio accresce la propria attrattiva nel settore delle materie prime: vediamo l’andamento del metallo prezioso e quali sono i motivi per i quali rimanere ottimisti.

Prezzo palladio: inizio 2017 col botto, cresce domanda industriale e grafico pronto al buy

La quotazione del palladio registra un avvio di settimana in leggero ribasso, andamento non rappresentativo del trend nel quale è inserito e dell’inizio del quale è stato protagonista in questo 2017.

Tra le materie prime non è il solo esempio che guarda con ottimismo ai prossimi mesi, come nel caso del gas naturale, ma rispetto agli altri metalli preziosi può contare su un grande privilegio.

Il palladio non dipende come l’argento o l’oro in via principale dalle politiche monetarie della Fed ma è legato alla domanda industriale e al suo utilizzo nel settore automotive, elementi in prospettiva meno incerti dell’andamento del dollaro.

Mentre la sterlina si ritaglia un ruolo da protagonista in questo inizio settimana, vediamo ora se il palladio può davvero ritagliarsene uno tutto suo nei prossimi mesi.

Prezzo palladio impegnato in un’onda correttiva: presto il momento ideale per il buy?

Il prezzo del palladio è risalito di oltre l’8% nei soli primi tre giorni dell’anno, arrivando a quota $735, prima di allungare ulteriormente fino ai massimi a $768 grazie ai dati industriali positivi di USA e Cina e alle ottime vendite pubblicate da General Motors.

Abbiamo già evidenziato come, in un mercato dollaro-centrico così incerto, il ruolo del palladio sia un ruolo privilegiato, in quanto rispetto agli altri metalli preziosi è più sensibile alle variazioni nella domanda industriale che non ai cambiamenti di politica monetaria, almeno non come lo sono oro e argento.

Il 2016 ha visto una performance complessiva di quasi il +20% per il metallo che viene utilizzato soprattutto per la produzione di marmitte calatiche, al fine di ridurre le emissioni di una grande percentuale di veicoli, con i mercati di Stati Uniti e Cina che guidano in testa.

Lo scorso dicembre la quotazione del palladio ha vissuto un breve ma intenso crollo a causa di un importante investitore che ha liquidato la sua partecipazione in un fondo specializzato sul palladio, crollando da $770 a $650.

Questo movimento è stato poi recuperato con lo sprint di inizio anno ma, cosa ben importante, ha dato forma ad un grafico molto leggibile di analisi tecnica, costituito da una serie di figure rialziste che sembrano ripetersi con costanza.

Le previsioni per il 2017 sono ancora piuttosto incerte ma la crescita della domanda continua a battere quella dell’offerta e gli ultimi report sulle vendite di giganti come General Motors e Ford sembrano dipingere buoni scenari.

I dubbi maggiori riguardano le previsioni sul mercato automobilistico in Cina, già protagonista di un boom nel 2016, la reazione del pubblico nei confronti dei prossimi veicoli elettrici di massa, primo fra i quali la Model 3 della Tesla Motors, e infine l’andamento del dollaro USA, la cui eccessiva forza pesa in generale sulle materie prime.

Al netto di tutto questo il palladio ha saputo finora mostrare un andamento slegato e piuttosto indipendente dal biglietto verde e inoltre, da un punto di vista tecnico, l’attuale grafico mostra una chiara progressione:

La trendline in verde ha origine nella prima parte dello scorso anno e su di essa si sono posati l’inizio e la fine di tre archi rialzisti.

Il crollo di dicembre ha così dato modo di confermare la validità della trendline, verso la quale il prezzo sembra ora intenzionato a riscendere.

Un test del supporto a quota $725, in verde, sarà subito un’importante cartina tornasole dell’attuale fase di ritracciamento. Questo livello è stato molto importante tra il 2014 e il 2015, nella parte sinistra del grafico, e da resistenza è ora di nuovo supporto.

Il suo test o quello della trendline in verde rappresentano quindi le due principali occasioni per approfittare di una ripresa del rialzo, che a quel punto avrebbe come target la zona evidenziata in blu tra quota $800 e $830, ovvero i massimi del 2015.

L’alternanza nei movimenti degli ultimi mesi sembra seguire una certa regolarità, riflessa anche nell’andamento dell’oscillatore MACD. Sarà con i prossimi giorni che si capirà se sarà o meno destinata a continuare.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it