Previsioni prezzo del petrolio, incerto dopo la vittoria di Trump alle Elezioni USA 2016. Cosa cambia per le previsioni sul greggio?
Il prezzo del petrolio recupera dal crollo alla notizia delle vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA 2016.
Sulle previsioni 2017 per il prezzo del petrolio, come cambiano le aspettative sulla quotazione del greggio con il magnate repubblicano alla Casa Bianca? Per quanto ancora il prezzo del petrolio subirà il peso della nomina di Trump a presidente degli Stati Uniti?
Il prezzo del petrolio recupera parte delle perdite registrate nelle prime ore della giornata, arrivate a segnare un crollo di oltre il 4%.
Al momento il costo di un barile di petrolio è in via di recupero sopra i 46 dollari grazie al recupero dei mercati finanziari dal sell-off causato dalla vincita di Trump alle elezioni americane.
Il risultato delle elezioni con la vittoria di Trump ha spinto alla fuga gli investitori dagli asset più rischiosi, come il petrolio. I movimenti sul mercato hanno ricordato la reazione al Sì del referendum Brexit, occasione in cui gli inglesi hanno votato a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Il dollaro, tuttavia, ha già recuperato terreno e i ribassi delle borse europee rimangono limitati.
Secondo i trader il discorso di Trump, il primo come 45° presidente USA, assai rassicurante ha contribuito a frenare il crollo dei mercati, anche quello del prezzo del petrolio.
Al momento il prezzo del petrolio Brent scambia a $46.11, dopo aver toccato i minimi di agosto a $44.40 nelle prime ore della giornata. I greggio WTI viaggia a $44.99.
Prezzo del petrolio, previsioni: cosa cambia con Trump presidente
La vittoria di Trump potrebbe avere un effetto rialzista per il prezzo del petrolio, secondo alcuni dicono gli analisti. Il repubblicano ha già criticato l’accordo sul nucleare dell’Occidente con l’Iran, un’intesa che ha permesso a Teheran di aumentare le esportazioni di greggio quest’anno - causando ulteriori ribassi per il prezzo del petrolio.
Esistono molte incognite su quella che sarà la posizione di Trump nella geopolitica del Medio Oriente. Il presidente Obama fin dall’inizio del suo insediamento ha lavorato per una distensione dei rapporti con l’Iran e al momento non possiamo essere sicuri che il Presidente Trump voglia continuare nella stessa direzione.
Dichiarazioni provenienti dall’Iran oggi avvertono Trump di rimanere fedele all’accordo già preso con l’Occidente
Il prezzo del petrolio al momento si trova al di sotto della metà dei livelli di luglio 2014, sotto pressione a causa dell’eccesso di produzione.
Prezzo del petrolio: nuove previsioni AIE nel giorno delle Elezioni USA
Oggi, nello stesso giorno dei risultati delle Elezioni USA 2016, è in programma la pubblicazione del report di novembre sulle previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia.
Alcuni analisti ritengono che la previsione per una produzione da 8,6 milioni di barili al giorno inserita nel report di ottobre verrà aumentata ancora una volta, di circa 200.000 barili al giorno. Una previsione al ribasso potrebbe fornire un vento contrario per il prezzo del petrolio e una maggiore pressione sull’OPEC.
Degli eventuali tagli alla produzione dell’OPEC potrebbero aumentare il prezzo del petrolio nel 2017 ma anche sostenere il settore dello shale oil degli Stati Uniti, che potrebbe ancora una volta causare ad un eccesso di offerta sul mercato nel 2018.
Prezzo del petrolio: cosa succede storicamente dopo le elezioni USA
Nonostante siano molti i fattori che influenzano i movimenti del prezzo del petrolio, saputi i risultati delle Elezioni USA 2016 è interessante vedere come la quotazione del greggio ha performato storicamente a seguito delle votazioni per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Prendiamo in esame il movimento del prezzo del petrolio nei 90 giorni immediatamente successivi alle ultime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Dall’analisi ne risulta che il prezzo del petrolio, solitamente, tende a scendere nelle settimane immediatamente successive alle elezioni USA, per poi riprendersi con l’avvicinarsi del giorno del giuramento.
Di seguito i valori del prezzo del petrolio in riferimento alle ultime elezioni negli Stati Uniti.
Elezioni USA 1992: vince Clinton
- Massimo prezzo del petrolio: $19.46 al barile il 9 novembre
- Minimo prezzo del petrolio: $16.56 al barile il 20 gennaio 1993
- Massima variazione al ribasso: -14.9%
- Massima variazione al rialzo: +12.5% fino a $18.64 toccati il 1° febbraio 1993
Elezioni USA 2000: vince Bush
- Massimo prezzo del petrolio: $19.46 al barile il 15 novembre
- Minimo prezzo del petrolio: $21.56 al barile il 20 dicembre
- Massima variazione al ribasso: -37.3%
- Massima variazione al rialzo: +37.7% fino a $29.69 toccati il 2 febbraio 2001
Vale la pena notare che nella corsa alla Casa Bianca Bush-Gore nel 2000, il prezzo del petrolio fu un elemento problematico durante la campagna. Al netto dell’inflazione, il prezzo del petrolio aveva toccato i minimi storici a febbraio 1999. La quotazione in seguito era tornata a salire, inaugurando un mercato rialzista di lungo periodo, che poi verrà interrotto dalla crisi fiscale e terminerà con il boom dello shale oil.
Forse ancora più importante, Bill Clinton, nel tentativo di sostenere Al Gore durante la campagna elettorale - autorizzò lo smaltimento di 30 milioni di barili tra settembre e ottobre dalla Strategic Petroleum Reserve in risposta alle preoccupazioni sull’eccesso di produzione nel nordest degli Stati Uniti.
Elezioni USA 2000: vince Obama
- Massimo prezzo del petrolio: $63.77 al barile il 4 novembre
- Minimo prezzo del petrolio: $33.66 al barile il 24 dicembre
- Massima variazione al ribasso: -47.2%
- Massima variazione al rialzo: +44.5% fino a $48.64 toccati il 6 gennaio 2009
Dopo la conferma per il secondo mandato (Clinton nel 1996, Bush nel 2004 e Obama nel 2012) il prezzo del petrolio ha dimostrato di essere meno volatile dopo il giorno delle Elezioni USA.
- Le elezioni presidenziali con il movimento rialzista migliore per il prezzo del petrolio nei 90 giorni successivi all’Election Day: Obama 2012.
- Le elezioni presidenziali con il movimento ribassista più debole per il prezzo del petrolio nei 90 giorni successivi all’Election Day (alimentato dalla crisi economica globale): Obama 2008.
Prezzo del petrolio: analisi del 7 novembre
Le aspettative che la democratica Clinton possa davvero vincere e diventare presidente, alimentate dalla lettera dell’FBI con cui vengono cancellate le accuse nei confronti della donna, sostengono il rialzo del prezzo del petrolio.
Sessione di ripresa per la quotazione del petrolio, tutti i mercati registrano un’ondata di positività sulla speranza rinnovata che Hillary Clinton possa davvero diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti.
Il prezzo del petrolio sul futures del Brent con consegna a gennaio è in rialzo dell’1.30% a 46.17 dollari al barile, mentre il petrolio WTI segna un rialzo dell’1.66% a quota 44.81 dollari al barile.
Le votazioni di martedì decideranno chi è il prossimo presidente degli Stati Uniti tra l’ex segretario di Stato Hillary Clinton e l’uomo d’affari Donald Trump.
Alcuni analisti ritengono che la Clinton, grande sostenitrice dell’energia pulita, possa eliminare i miliardi di dollari di sussidi per le compagnie petrolifere e del gas, il che renderebbe meno redditizia l’attività di estrazione del greggio in territorio statunitense con conseguente incertezza sul prezzo del petrolio. Tuttavia, una simile mossa da parte della Clinton potrebbe eliminare dal mercato parte della sovrapproduzione che ha mantenuto in prezzo del petrolio in discesa costante negli ultimi due anni.
Una "vittoria della Clinton martedì potrebbe aiutare gli asset più rischiosi e il prezzo del petrolio potrebbe rimbalzare bruscamente", ha dichiarato Gordon Kwan, responsabile della ricerca su petrolio e gas presso Nomura.
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