Corrono i fondi pensione, sfiorando il +4%. Ma in Italia aumenta il numero dei lavoratori che sospendono il pagamento della rata. Ecco tipologie e rendimenti per non sbagliare
Il fondo pensione è uno strumento previdenziale al quale il lavoratore può decidere se aderire per ottenere una pensione aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria.
E’ chiaro che non si può valutare la performance di un fondo pensione del breve termine, ma è altrettanto vero che il loro andamento, se positivo, può far ben sperare. I rendimenti dei principali fondi pensione negoziali e aperti hanno registrato risultati soddisfacenti nel breve-medio periodo con andamenti positivi che hanno toccato il +4%.
Le statistiche a livello nazionale però registrano una certa sofferenza dei lavoratori che aderiscono ad un fondo pensione. Infatti dal 2012 si è registrato un costante aumento di persone che sospendono il pagamento della rata del proprio fondo pensione. In generale, e probabilmente a causa della sempre meno fiducia nel futuro, è aumentato il numero delle persone che si rivolge ad un fondo pensione, ma poi sempre meno sono quelle che possono effettivamente permetterselo.
Tipologie di fondo pensione
Sono migliaia ogni anno i lavoratori che decidono di aderire a questo strumento di previdenza aggiuntiva. In base alle modalità istitutive e di gestione i fondi pensione possono distinguersi in: fondi negoziali, fondi aperti, PIP di matrice assicurativa e fondi pensione preesistenti.
Vediamo in breve le principali caratteristiche:
- Fondi negoziale o chiuso: è un organo giuridico autonomo istituito sulla base di accordi collettivi tra lavoratori e datori di lavoro. L’attività di questa tipologia di fondi pensione è regolata dalla Covip, che deve anche approvare lo statuto dove sono elencate le caratteristiche del fondo e le regole di funzionamento. I lavoratori interessati dai fondi pensione negoziale sono i dipendenti di un’azienda, i lavoratori di un certo territorio oppure i lavoratori di un’intera categoria contrattuale.
- Fondi aperti: anche questa tipologia di fondi è controllata e approvata dal Covip. In questo caso però la loro gestione è affidata a banche, compagnie di gestione del risparmio e compagnie di assicurazione. Ai fondi aperti possono aderire i singoli lavoratori, oppure tramite accordi collettivi a livello aziendale.
- Piani individuali pensionistici: approvati dalla Covip, i Pip sono forme previdenziali basate su contratti di assicurazione sulla vita. Ai piani individuali pensionistici i lavoratori si iscrivono in maniera strettamente individuale.
- Fondi pensione preesistenti: questi fondi pensione esistevano già prima dell’entrata in vigore della legge sui fondi pensione. Per questo motivo, nonostante debbano comunque essere approvati dal Covip, godono di una disciplina speciale.
Andamenti e statistiche dei fondi pensione
I rendimenti dei principali fondi pensione aperti e chiusi confermano una buona gestione degli strumenti previdenziali che stanno dando una risposta positiva ai lavoratori che hanno deciso di aderirvi.
Da inizio 2013, mediamente, i fondi pensione aperti si sono attestati al 3,96% sfiorando il 4%. Inoltre il loro rendimento, calcolato sugli ultimi 12 mesi, è stato del 5,75%. Per quanto riguarda i fondi chiusi in generale, registrano una gestione più prudente rispetto a quella adottata per i fondi aperti. Anche per questa tipologia di fondi pensione però l’andamento è positivo: dall’inizio dell’anno si registra un +2,1% il fondo dei metalmeccanici e un +4% per i chimici.
Si tratta comunque di percentuali nettamente superiori rispetto all’1,4% di rivalutazione del Tfr ovvero quella percentuale di stipendio che il lavoratore può decidere di destinare all’azienda o allo Stato.
Nonostante i numeri siano positivi, questo strumento di previdenza aggiuntiva non si è ancora affermato in Italia. I lavoratori che hanno aderito ad un fondo pensione nel nostro paese sono solo il 25% del bacino potenziale. In più: "preoccupa l’elevato tasso di sospensione dei versamenti ai fondi pensione: si tratta di 1,2 milioni di iscritti, 100 mila in più rispetto all’anno precedente", denuncia la relazione annuale del Covip relativa al 2012.
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