Prestiti baciati: cosa sono? Occhio alle truffe delle banche

Flavia Provenzani

06/02/2019

08/02/2019 - 13:06

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Cosa sono i prestiti baciati e come evitare la truffa delle banche che propongono un prestito vantaggioso in cambio dell’acquisto di azioni per manipolare il bilancio?

Prestiti baciati: cosa sono? Occhio alle truffe delle banche

Cosa sono i prestiti baciati e perché gli italiani dovrebbero continuare ad essere sempre molto attenti al comportamento della propria banca?

Il concetto di prestiti baciati è balzato alla cronaca nell’estate del 2016, con il caso di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Le indagini hanno portato alla luce l’uso diffuso dei cosiddetti prestiti baciati per falsare i bilanci e, di fatto, ingannare i clienti.

Vediamo nel dettaglio cosa si intende per prestiti baciati e come difendersi nel caso in cui la propria banca proponesse quella che, di fatto, per la legge italiana è una truffa.

Cosa sono i prestiti baciati

Parliamo di prestiti baciati quando una banca propone ai clienti dei prestiti a condizioni molto favorevoli in cambio dell’acquisto di azioni della banca stessa.
Una sorta di baratto/ricatto: la banca migliora le condizioni del prestito proposto - che diventa un prestito baciato - ma il cliente deve comprare dei titoli azionari della banca stessa che eroga il prestito, altrimenti niente sconto sui tassi di interesse.

I motivi dei prestiti baciati

Per quale motivo le banche dovrebbero proporre delle condizioni di prestito estremamente favorevoli chiedendo in cambio l’acquisto delle proprie azioni? In questo modo la banca riesce a sovrastimare il suo capitale, compensando tramite un aumento della patrimonializzazione (grazie alla vendita delle azioni) l’aumento delle sue esposizioni (a causa del maggiore capitale concesso in prestito).

La truffa dei prestiti baciati

Oltre la pratica illegale, che trasforma il prestito baciato in manipolazione in bilancio, la truffa al cliente si verifica sul fronte del prezzo delle azioni della banca.
Nel caso di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, le sue banche non erano quotate in borsa: in mancanza del mercato che decidesse il valore delle azioni, la quotazione veniva stabilita in maniera del tutto arbitraria e a prezzi palesemente gonfiati.

Si conseguenza, le due banche erano arrivate ad avere una capitalizzazione superiore di 1,5 volte il patrimonio netto.

I rischi per i clienti

La truffa, e i rischi, sono presto detti: i clienti delle banche hanno acquistato le azioni solo per convenienza, con fiducia nei conti della banca. E invece si sono ritrovati soci di una società dal valore di molto inferiore rispetto a quanto riferito dai bilanci aziendali.
Una volta scoperte le pratiche dei prestiti baciati e i bilanci truccati, il valore delle azioni possedute ai clienti si è volatilizzato.

Come evitare la truffa dei prestiti baciati

Assolutamente evitare di accettare dei prestiti proposti dalle banche in cambio dell’acquisto di azioni o altri strumenti di investimento, con la promessa di condizioni di prestito favorevoli.
Sono delle pratiche illegali, non previste dalla Legge Italiana e passibili di denuncia.
Il cliente deve sempre essere tutelato e informato di tutti i possibili rischi in cui potrebbe incorrere. Certamente, i clienti delle banche venete non lo erano.

Un’attenzione particolare alle banche che non sono società quotate in Borse, il cui valore delle azioni può essere facilmente manipolato a convenienza.

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