I prefetti potranno sostituirsi ai sindaci: la direttiva di Salvini contro il degrado delle Zone rosse

Isabella Policarpio

18 Aprile 2019 - 09:19

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Nella direttiva di Salvini, i prefetti potranno sostituirsi ai sindaci ed emanare ordinanze anti degrado nelle Zone rosse urbane. I dettagli.

I prefetti potranno sostituirsi ai sindaci: la direttiva di Salvini contro il degrado delle Zone rosse

Salvini ha annunciato una direttiva anti degrado che conferisce ai prefetti il potere di emanare ordinanze e di sostituirsi ai sindaci per rendere sicure le zone rosse urbane e contrastare lo spaccio di droga, gli episodi di violenza e la prostituzione.

La direttiva anti degrado ha suscitato subito molte polemiche da parte dei sindaci; tuttavia il Ministro dell’Interno ha difeso la sua misura ritenendola necessaria a garantire la sicurezza dei cittadini, senza necessariamente tradursi in un commissariamento.

Le ordinanze dei prefetti saranno strumenti ulteriori di contrasto alla criminalità, congiuntamente a quelli previsti nel Decreto Sicurezza. Tale potere dovrà essere mirato a potenziare gli interventi contro il degrado delle aree cittadine più a rischio, le c.d. zone rosse che, molto spesso, in determinate fasce orarie si trasformano in luoghi di spaccio e degrado.

Salvini, direttiva anti degrado: i prefetti potranno sostituirsi ai sindaci ed emanare ordinanze

Arriva al Viminale una direttiva firmata dal Ministro Matteo Salvini che permette ai perfetti di sostituirsi ai sindaci ed emanare ordinanze anti degrado per salvaguardare le zone rosse cittadine dall’illegalità.

La misura vuole garantire maggiore sicurezza ai cittadini e combattere i fenomeni di spaccio di stupefacenti, abusivismo e prostituzione che si concentrano nelle c.d. zone rosse urbane, ovvero piazze o parchi dove regna l’illegalità.

In pratica, la direttiva di Salvini prevede che i prefetti possono intervenire con ordinanze ad hoc quando l’operato dei sindaci si riveli inefficace a garantire sicurezza e decoro urbano.

Nello specifico, i prefetti potranno disporre l’allontanamento delle persone colte in attività sospette nelle zone di degrado urbano, fuori da scuole e università, nei complessi monumentali e nelle aree verdi.

La direttiva, inoltre, invita i prefetti a riunire i Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica e ad individuare quelle che sono le esigenze specifiche della città, emanando le ordinanze necessarie. In più, ogni 3 mesi, i prefetti saranno tenuti ad inviare al Viminale dei report che illustrano e monitorano l’andamento delle misure attuate.

Direttiva anti degrado: i sindaci protestano contro il potere di ordinanza dei prefetti

La direttiva di Salvini che permette ai prefetti di emanare ordinanze non piace ai sindaci, i quali temono una forma di “commissariamento”.

Tuttavia, il Viceministro ha risposto alle critiche richiamando il caso di Bologna e Firenze, città dove il potere di ordinanza dei prefetti ha permesso di raggiungere buoni risultati nel contrasto del degrado delle zone rosse.

Inoltre, controbatte Salvini, il potere di ordinanza del prefetto non è una novità in quanto già previsto dal Tulps (Testo unico legge di pubblica sicurezza) che ammette l’esercizio di tale potere al fianco del sindaco quando è necessario contrastare l’illegalità diffusa.

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