Precari scuola 2017, immissioni in ruolo e stipendi: ecco cosa ha detto la Fedeli

Federica Ponza

22 Febbraio 2017 - 11:59

Tutte le novità relative ai precari scuola previste nel 2017 di cui ha parlato la Fedeli nella sua ultima audizione parlamentare. In particolare sulle immissioni in ruolo e sugli stipendi.

Precari scuola 2017, immissioni in ruolo e stipendi: ecco cosa ha detto la Fedeli

Nuova audizione parlamentare di Valeria Fedeli, titolare del Miur, durante la quale ha illustrato le linee programmatiche relative all’immissione in ruolo dei docenti iscritti in GAE e di quelli di II e III fascia delle graduatorie d’istituto.

Oltre a ciò, c’è anche la questione dei ritardi degli stipendi dei precari scuola per le supplenze brevi, che a volte si sono trovati ad attendere anche quattro o cinque mesi prima di veder arrivare il pagamento.

Dopo la conferma sul mancato aggiornamento della I fascia, dunque, si torna a parlare della fase transitoria per il reclutamento docenti, sia relativamente ai docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, sia per quelli iscritti in quelle d’istituto.

La ministra fa sapere che un numero consistenti di docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento verrà immesso in ruolo, mentre per i precari della II e III fascia ci sarà da attendere ancora un po’.

Inoltre, la Fedeli parla anche dei ritardi nei pagamenti degli stipendi ai precari della scuola che hanno effettuato supplenze brevi e delle misure previste per evitarli.

Tematiche importanti, che riguardano un gran numero di docenti in attesa di novità certe e di interventi concreti.

Ma vediamo insieme quali sono state le parole della Fedeli al riguardo e cosa si prevede di fare nei prossimi mesi.

Precari scuola 2017: fase transitoria e immissioni in ruolo

Proprio in questi giorni le commissioni in Parlamento stanno raccogliendo indicazioni e spunti per rendere migliore la delega sul reclutamento dei docenti e sulla formazione iniziale.

Una delle questioni che va affrontata con più urgenza è quella relativa ai precari della scuola bloccati nella II e nella III fascia delle graduatorie d’istituto.

Proprio per queste categorie è stata ideata la fase transitoria che prevede, tra le altre cose, che l’immissione in ruolo dei docenti abilitati attraverso un esame orale e quella dei non abilitati con 36 mesi di servizio attraverso la partecipazione ad un concorso semplificato con un solo scritto e un tirocinio ridotto rispetto ai nuovi laureati.

La Fedeli, poi, assicura che un numero cospicuo di precari delle GAE verranno immessi in ruolo grazie alla Legge di Stabilità 2017 che prevede finanziamenti per 400 milioni volti a far sì che i posti di fatto diventino anche di diritto.

Grazie a ciò, ci saranno immissioni in ruolo aggiuntive che varieranno tra le 12 mila per il Mef e le 24 mila per il MIur.

I posti così ottenuti, sommati a quelli del turn over e a quelli rimasti dallo scorso anno, saranno assegnati per metà agli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento che contengono circa 45 mila docenti; per l’altra metà agli iscritti nelle graduatorie di merito che sono qualche migliaia.

Precari scuola 2017: le misure contro ritardi degli stipendi

Tra i problemi riscontrati in merito alle supplenze brevi effettuate dai precari della scuola, vi è quello annoso dei pagamenti in ritardo degli stipendi.

La Fedeli prende l’impegno di far cessare i ritardi già dal primo settembre 2017, affermando che dal prossimo anno i docenti saranno pagati con regolarità.

La titolare del Miur, infatti, ha affermato che il nuovo modello di pagamento funziona in modo regolare, dopo qualche difficoltà temporanea risolta a gennaio 2016.

Nonostante ciò, la Fedeli afferma che continuerà a controllare in modo continuativo il lavoro degli uffici del Miur, in modo che i pagamenti avvengano regolarmente.

Infine, la ministra ha detto che “per aiutare anche le scuole che dovessero comunicare in ritardo i contratti di supplenza e quindi caricarli in ritardo sul sistema informativo, il Ministero ha anche assegnato a tutte le istituzioni una riserva finanziaria aggiuntiva di 64 milioni totali, oltre ai finanziamenti che occorrono per pagare tutti i contratti regolarmente comunicati”.

Il Miur, quindi, ha previsto una riserva monetaria erogata dal Mef che servirà proprio per esigenze remunerative dei docenti che effettuano supplenze brevi e che potrà essere utile nel momento in cui ci siano ritardi di pagamento da parte dell’amministrazione centrale.

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