Portare le banche nei Paesi poveri: un’opportunità da $100 miliardi

Violetta Silvestri

25 Settembre 2019 - 17:18

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Le banche nei Paesi poveri valgono 100 miliardi di dollari. Più di un miliardo di persone non ha accesso al credito. I sistemi di prestiti agevolati e digitali sono un business e un’opportunità. Analizziamo alcuni casi.

Portare le banche nei Paesi poveri: un’opportunità da $100 miliardi

Il futuro del capitalismo finanziario? Portare le banche nei Paesi poveri. L’opportunità vale circa 100 miliardi di dollari e coinvolge tutte quelle persone che nel mondo non hanno nemmeno un conto bancario: ovvero 1,7 miliardi di individui localizzati specialmente nei Paesi meno sviluppati.

La sfida - e l’opportunità di fare affari per miliardi di dollari - è fornire un accesso agevolato al credito a chi non ha nessuna possibilità di rivolgersi a sistemi bancari tradizionali. In molti Paesi poveri dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina una grande parte della popolazione non sa cosa significa accedere a prestiti, avere un’assicurazione o risparmiare denaro.

Il nuovo business si basa soprattutto sull’impiego di start up in grado di offrire piccoli prestiti direttamente dallo smartphone, scaricando un’app.

Banche digitali, quindi, capaci di favorire l’utilizzo dei basilari sistemi finanziari di prestito di denaro anche alle persone più povere. Gli effetti moltiplicatori sarebbero sbalorditivi. Il PIL dei Paesi dei mercati emergenti aumenterebbe di 3.700 miliardi di dollari entro il 2025 con una percentuale di crescita pari al 6%. Basta una semplice innovazione: passare da denaro contante a denaro digitale archiviato sui telefoni cellulari.

Banche digitali nei Paesi poveri: gli affari valgono miliardi di dollari

Il sistema dei microcrediti attraverso esercizi bancari digitali sta già fruttando miliardi di dollari in alcuni Paesi poveri. In Kenya, Tala - start up specializzata nel microcredito a singoli consumatori e piccole imprese - vanta 4 milioni di clienti che chiedono dai 3 ai 6 prestiti all’anno, con un tasso di interesse del 10%. Con entrate stimate nel 2019 di oltre 100 milioni di dollari, Tala è valutata circa 800 milioni di dollari.

Numeri importanti che spiegano quanto sia in espansione il settore delle banche digitali nei Paesi emergenti e con maggiore povertà. Anche M-Pesa, azienda per il servizio mobile di trasferimento denaro della Vodafone, ha aumentato i suoi introiti. Il suo sistema di spostamento di denaro digitale più diffuso in Africa genera circa 840 milioni di dollari in commissioni annuali per Vodafone.

Stesso discorso per Remetly, società di trasferimento di denaro molto usata in Messico e in altri Paesi Poveri. Oggi il valore dell’azienda è di circa 1 miliardo di dollari e i suoi servizi sono attivi in 16 Stati, con passaggi di denaro equivalenti a 6 miliardi di dollari l’anno.

Gli obiettivi del settore

Le banche con sistemi digitali e opportunità di prestiti e trasferimenti di denaro agevolati per le persone più povere sono una necessità - oltre che un business - per molti Paesi.

In Messico, per esempio, il 63% della popolazione non ha alcun conto bancario. Nelle Filippine la percentuale di persone che non accedono alle banche tradizionali sale al 66% e in Kenya rappresenta il 18%.

Il potenziale di guadagno per le banche è alto. Per le persone con stipendi poveri, lavori saltuari e difficoltà a offrire garanzie ad istituti di credito, la possibilità di avere piccoli prestiti a costi bassi è fondamentale.

L’inclusione finanziaria consente alle persone di migliorare la qualità della vita e, di conseguenza, dare uno slancio alla stessa economia.

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