Rientro a scuola a settembre: ecco le linee guida del Ministero dell’Istruzione sulla ripresa delle lezioni in presenza dal 14 settembre 2020.
Il rientro a scuola a settembre ha una data (il 14 settembre con la speranza che si possano trovare dei luoghi alternativi dove tenere le elezioni) e delle regole certe.
Il documento del Piano Scuola 2020-2021, contenente le regole sulla ripartenza a settembre, è stato infatti presentato in conferenza stampa dal Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e dal premier Giuseppe Conte: nel testo si legge di indicazioni generali, con i Dirigenti Scolastici che dovranno decidere come applicarle tenendo conto della realtà in cui lavorano. Ampia, quindi, l’autonomia lasciata alle scuole.
Un documento che in ogni caso era molto atteso in quanto ci dà delle importanti indicazioni su quali sono le regole che bisognerà seguire alla ripresa delle lezioni in presenza.
Nel dettaglio, nel testo elaborato dal Ministero dell’Istruzione vengono affrontati due diversi scenari: il primo è quello in cui da settembre la situazione sanitaria permetterà il rientro in classe, la seconda, invece, prende in esame un possibile ritorno dell’epidemia con conseguente lockdown. Nel secondo caso si farà nuovamente ricorso alla didattica a distanza ma con regole più definite; per il momento, però, concentriamoci su quelle regole previste per il ritorno in classe, così da farci un’idea su come sarà la riapertura delle scuole a settembre.
Riapertura delle scuole: distanziamento sociale
All’interno del documento troviamo una serie di misure che le scuole potranno adottare per garantire la sicurezza del personale e degli studenti. I Dirigenti Scolastici - che saranno in prima linea nell’organizzazione della ripartenza - potranno optare tra diverse soluzioni al fine di garantire il distanziamento sociale all’interno degli edifici che dovrà essere di almeno un metro fra le rime buccali degli alunni (quindi la distanza dovrà essere misurata da bocca a bocca).
Per garantire il mantenimento delle distanze, che porterà - come spiegato dalla Azzolina - il 15% degli studenti a fare lezioni fuori scuola, gli istituti avranno a disposizione le seguenti opzioni:
- suddividere la classe in più gruppi in base al livello di apprendimento;
- riunire in diversi gruppi alunni provenienti da diverse classi o diversi anni di corso;
- turni differenziati, in base alle fasce di età degli studenti;
- articolazione modulare del monte ore di ciascuna disciplina; ad esempio una riduzione del monte orario delle singole discipline per poi utilizzare il tempo residuo per attività di recupero e consolidamento definite nel PAI e PIA;
- utilizzo della DAD come strumento di integrazione della didattica in presenza, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, ove il contesto, competenze e opportunità tecnologiche lo consentano;
- aggregazione delle diverse discipline in aree o ambiti disciplinari, sulla scia dei dipartimenti disciplinari ed interdisciplinari;
- lezioni anche il sabato, previa deliberazione degli organi collegiali, consiglio di istituto e collegio docenti.
Piano Scuola 2020-2021: le misure di sicurezza
Nella testo del Piano Scuola elaborato dal Ministero dell’Istruzione contenente le linee guida per la ripartenza non troviamo indicazioni riguardo all’obbligo di utilizzo delle mascherine.
Questo, però, non vuol dire che le mascherine non andranno indossate, visto che il documento redatto dal MIUR rimanda a quanto previsto dal comitato tecnico scientifico, dove invece queste vengono indicate come necessarie per ridurre il rischio da contagio. Le mascherine quindi saranno obbligatorie durante le lezioni, eccetto che nelle scuole dell’infanzia (qui il piano per la ripartenza) e per gli alunni con forme di disabilità non compatibili con l’utilizzo continuo della mascherina.
Saranno sottoposti ai tamponi, almeno stando alle indicazioni del CTS, sia il personale della scuola che gli studenti. Inoltre, punto molto importante è quello in cui si legge che: “Non si potrà andare a scuola con sintomatologia respiratoria e con sintomi febbrili fino a 3 giorni dopo i primi sintomi”. Anche con un semplice raffreddore, quindi, si rischia di restare a casa per diversi giorni.
Nel documento si parla anche di rifacimento delle scuole, così come di formazione necessaria per insegnanti e ATA; per approfondire le indicazioni del Ministero dell’Istruzione potete scaricare l’anteprima del testo con tutte le linee guida da seguire, che ricordiamo andrà letto di concerto con le linee guida del CTS (le trovate qui) per avere un’idea più precisa su come sarà la ripartenza.
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