Perché la tredicesima aumenta nel 2021

Simone Micocci

13 Dicembre 2021 - 12:34

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Tredicesima mensilità: complessivamente l’importo è più alto rispetto a quello del 2020. Ma le buone notizie finiscono qui.

Perché la tredicesima aumenta nel 2021

L’importo complessivo delle tredicesime mensilità riconosciute agli italiani nel 2021 sarà più alto rispetto all’anno passato. Un aumento che potrebbe essere visto come una buona notizia, ed effettivamente lo è, ma che va contestualizzato con quanto successo lo scorso anno quando, nel complesso, per l’importo delle tredicesime c’è stato un crollo.

Nel leggere le notizie di questi giorni - “tredicesima più alta nel 2021” - verrebbe da pensare che siano cambiate le regole per il calcolo o che sia stata riconosciuta qualche agevolazione fiscale sulla gratifica natalizia. Non è così: per questo, per evitare fraintendimenti, è bene spiegare perché la tredicesima mensilità nel 2021 è più alta rispetto allo scorso anno.

Perché la tredicesima nel 2021 è più alta

Come prima cosa è bene sottolineare che stiamo facendo un’analisi complessiva. È il totale delle tredicesime mensilità spettanti ai lavoratori dipendenti a essere più alto rispetto allo scorso anno e non la tredicesima in sé.

Dunque, per alcuni lavoratori questa potrebbe sì avere un importo più alto rispetto all’anno prima, ma non è una regola assoluta. C’è, infatti, chi riceverà un importo pari a quello del 2020 e chi invece persino più basso (ecco chi è a rischio).

Nel dettaglio, secondo uno studio realizzato da Confesercenti, sulla base di un sondaggio SWG, in totale nelle tasche degli italiani arriveranno 43,7 miliardi di euro di tredicesime. Un dato positivo visto che lo scorso anno c’era stato - a causa dello scoppio della pandemia che ha portato alla perdita di molti posti di lavoro o comunque al taglio degli stipendi - un crollo dell’importo complessivo della gratifica natalizia, arrivato a 43,3 miliardi di euro (o poco più).

Nel complesso, nel 2021 ci sono oltre 360 milioni in più dello scorso anno: tradotto in cifre, in media spetta una tredicesima di 1.200 euro per lavoratore.

E questa è la buona notizia, in quanto conferma una ripresa del mercato del lavoro e una maggiore liquidità per i lavoratori che in parte dovrebbe riversarsi sugli acquisti per le feste. Ma ci sono anche delle cattive notizie: ad esempio, è bene sottolineare che rispetto al 2019 siamo ancora 1,2 miliardi sotto. Nell’ultimo anno pre pandemia, infatti, le tredicesime erano arrivate a sfiorare i 45 miliardi di euro (fermandosi a 44,9 miliardi).

Accontentiamoci, per il momento, di questo piccolo aumento, motivato - come spiegato da Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino e provincia - “in primo luogo dalla ripresa del lavoro dopo lo stop imposto dalla pandemia e dalla conseguente riduzione dell’indebitamento”.

Tredicesima mensilità più alta, ma anche più spese

C’è quindi un effetto “rimbalzo” sulla tredicesima 2022, il che permette all’importo complessivo riconosciuto alla generalità dei lavoratori dipendenti di essere più alto rispetto all’anno passato.

Ma attenzione, perché questo non significa automaticamente più soldi per i regali di Natale. L’effetto rimbalzo, infatti, si registra anche sulle spese che gli italiani dovranno affrontare.

Secondo la stima di Confesercenti, infatti, quest’anno 15,7 miliardi di euro verranno utilizzati per le spese per casa e famiglia. D’altronde va registrato l’aumento dei costi delle bollette, uno dei fattori che fa sì che nel 2021 le spese per casa e famiglia ammontano a oltre 3,3 miliardi in più (27,4%) rispetto a quanto speso lo scorso anno.

E parimenti, nonostante una tredicesima d’importo più alto, gli italiani avranno a disposizione meno soldi per i regali: 5,4 miliardi, il 10,2% in meno del 2020. Un calo motivato anche da un aumento del risparmio: una maggiore propensione che probabilmente dipende da un’incertezza crescente motivata dallo scoppio della pandemia, con la paura di ulteriori restrizioni. Nel dettaglio, 12,5 miliardi di euro quest’anno dovrebbero finire in risparmi: una crescita di 1 miliardo rispetto al 2020, persino di 2,1 miliardi rispetto al 2019.

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