Pensioni oggi: il decreto attuativo per l’Ape volontaria dovrebbe essere approntato per settembre. C’è però il rischio sui tempi brevi per la sperimentazione.
In tema di riforma pensioni oggi le domande per l’Ape volontaria sono ancora al palo in attesa dei tempi del decreto attuativo. Con il parere del Consiglio di Stato l’anticipo di mercato ha superato una delle tappe previste dalla roadmap dell’istituto.
Le ultime dichiarazioni del Ministro Poletti hanno indicato gli inizi di settembre come scadenza per l’avvio dell’Ape volontaria. Se la riforma delle pensioni ad oggi ha visto la chiusura dei termini per l’invio delle richieste di Ape social e lavoratori precoci, l’Ape volontaria è ancora ferma all’elaborazione del suo decreto attuativo.
Ecco le novità sulle pensioni di oggi in materia di Ape volontaria e sulle conseguenze che si lasciano presagire dai ritardi nell’emanazione del decreto attuativo.
Scadenze e rilievi dal Consiglio di Stato
Il decreto per Ape volontaria ha ricevuto recentemente il via libera dal Consiglio di Stato. In materia di pensioni oggi si avvicina quindi il momento previsto per l’entrata in vigore dell’istituto, dopo un periodo di lungo di silenzio e di rinvii.
Se le notizie su pensioni da Palazzo Spada hanno garantito il bollino verde allo schema di decreto attuativo, non sono mancate le sottolineature critiche sui tempi. L’anticipo finanziario sulle pensioni ad oggi non ha concluso, come noto, la fase legislativa rendendo impossibile agli interessati l’invio della richiesta e, tantomeno, la fruizione dell’indennità.
I tempi per l’Ape volontaria sono stati condizionati da una serie di ritardi che tutt’ora rendono la novità inattuata. La trasmissione del decreto attuativo su Ape volontaria è infatti stato inviato all’esame del Consiglio di Stato quasi 4 mesi dopo la scadenza prevista per la sua entrata in vigore.
Tale scadenza era del resto imposta all’esecutivo da una legge, la n. 232/2016 (art. 1, c. 175, la Legge di Bilancio 2017), che però è rimasta inosservata.
Tali tempi sull’elaborazione della misura per pensioni oggi trovano una parziale spiegazione nelle complesse geometrie di cui necessita la norma, tra accordi da ricercare con banche e assicurazioni. Nondimeno i ritardi sui tempi per l’Ape volontaria sono ingenti e recano da non poco ai possibili beneficiari.
Sul decreto per l’Ape volontaria non è stata richiesta “l’urgenza dell’adozione” presso il Consiglio di Stato, imposta invece per i decreti di Ape social e per lavoratori precoci. La scelta avrebbe permesso di ricevere il parere in tempi ristetti (una settimana circa) a fronte del mese che è stato necessario per la procedura normale, che però garantisce un’analisi più accurata del testo.
Tempi ristretti anche per il monitoraggio di Ape volontaria
In relazione all’anticipo su pensioni ad oggi non è infruttuoso ricordarne il suo status di misura sperimentale. I tempi per l’Ape volontaria previsti ad oggi sono unicamente quelli che vanno dal 1° maggio 2017 (data, trascorsa, del teorico via all’istituto) al 31 dicembre 2018.
La novità non è pertanto (alla pari di Ape social) una riforma strutturale, ma una ‘prova’ atta a decidere sulla possibile introduzione a tempo indeterminato dell’Ape volontaria all’interno del sistema-previdenza italiano. Il rischio è che, con i tempi ristretti dettati dal decreto attuativo, si abbiano pochi dati su cui basare la prossima scelta sull’introduzione in pianta stabile dell’Ape.
I tempi bevi per l’Ape volontaria pensioni di oggi fanno diminuire la possibilità di valutarne con precisione l’effettivo impatto sul mondo del lavoro e della previdenza, che dovrebbe essere lo scopo della sperimentazione. Con il rischio conseguente di una scelta al buio, o per lo meno in penombra, sulla sua proroga o introduzione stabile.
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