Restano esclusi dal beneficio della pensione anticipata gli appartenenti al personale tecnico-amministrativo della polizia, delle forze armate e dei vigili del fuoco.
In seguito a un’interrogazione dell’Onorevole Marilena Fabbri (PD), il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, Franca Biondelli, ha chiarito ieri, in un suo intervento alla Camera dei Deputati, che il personale tecnico - amministrativo di tutte le Forze Armate a ordinamento civile, della Polizia a ordinamento civile e dei Vigili del Fuoco, non può accedere al beneficio della pensione anticipata.
Secondo quanto dichiarato da Biondelli, il personale tecnico amministrativo in delle Forze Armate, non può essere considerato come appartenente agli impiegati nel comparto della difesa, della sicurezza e del soccorso pubblico e, pertanto, non è soggetto alle specifiche agevolazioni previste per questa tipologia di lavoratori che sono soggetti a un regime pensionistico con requisiti diversi, e più favorevoli, rispetto a quelli in vigore nell’ambito dell’Assicurazione Generale Obbligatoria, ossia nella cassa principale di previdenza sociale, gestita dall’INPS e riservata ai lavoratori dipendenti.
Biondelli ha, infatti dichiarato che
"tale personale risulta assoggettato al regime pensionistico previsto per gli appartenenti al pubblico impiego ancor prima dell’entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011, cosiddetto «Salva Italia», diversamente dal personale del ruolo operativo del Corpo, il quale è assoggettato ad un regime previdenziale specifico e di maggior favore".
Dal momento che il personale del comparto Difesa e Sicurezza non è stato, all’atto pratico, investito dalla Riforma Fornero, dal momento che questa norma non ha previsto sostanziali modifiche al regime pensionistico agevolato, previsto per le Forze Armate, i comparti operativi e le Forze Armate a ordinamento militare continuano a godere delle norme vigenti prima dell’entrata in vigore del DL 201/2011 (Decreto Salva Italia in cui è contenuta la riforma Fornero delle Pensioni).
A titolo di completezza è opportuno ricordare che la riforma Fornero prevedeva (c. 18 art. 24) un regolamento di armonizzazione che prevedesse un’equiparazione del comparto difesa e sicurezza e del comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico, come anche di alcune categorie di lavoratori iscritti presso l’Inps, l’ex-Enpals e l’ex-Inpdap, agli altri dipendenti del pubblico impiego. Tale provvedimento, limitatamente alle Forze Armate, è stato però annullato da un successivo intervento del legislatore (DPR 157/2013).
Al tal proposito Biondelli ha dichiarato anche che il DPR 157/2013
"costituisce una prima applicazione del processo di armonizzazione previsto dall’articolo 24, comma 18 del Dl 201/2011 e ciò lascia intendere la possibilità di un intervento ulteriore che ricomprenda anche il settore difesa e sicurezza"
Pertanto, potrebbe essere presto messo a punto un provvedimento più onnicomprensivo che vada a riformare le norme previdenziali riguardanti tutto il comparto della sicurezza e delle forze armate, prevedendo novità anche per i comparti operativi e per le forze armate a ordinamento militare.
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