Pensione integrativa Poste: Postaprevidenza Valore conviene?

Flavia Provenzani

07/06/2017

05/04/2018 - 11:54

condividi

La pensione integrativa di Poste Italiane conviene? Ecco una guida completa su Postaprevidenza Valore: rendimento, rischi, convenienza, informazioni utili.

Pensione integrativa Poste: Postaprevidenza Valore conviene?

Con i tempi che corrono parlare di pensione integrativa è necessario, in previsione di una rendita pensionistica più alta al momento opportuno. Data la sicurezza che ispira Poste Italiane, sono molti i risparmiatori che, come te, cercano opinioni e informazioni sulla pensione integrativa Poste, chiamata Postaprevidenza Valore.

La pensione integrativa di Poste costituisce davvero un buon investimento con l’obiettivo di integrare il proprio assegno pensionistico una volta andati in pensione? Quali vincoli ha, il capitale può essere prelevato anche prima? Quali sono vantaggi e svantaggi?

Senza ulteriori indugi ti proponiamo una guida completa su tutto ciò che devi sapere sulla pensione integrativa Poste e tutti gli aspetti presentati da Postaprevidenza Valore.

Pensione integrativa Poste: cos’è Postaprevidenza Valore

Piano pensione: per pianificare un futuro più sereno”: è con queste parole che la pagina dedicata di Poste Italiane decide di descrivere brevemente Postaprevidenza Valore, il piano di previdenza complementare offerto da Poste Italiane.
Come ogni pensione integrativa (abbiamo già preparato una guida completa sulla pensione integrativa) parliamo di un piano individuale pensionistico (PIP) ad adesione libera che ha l’obiettivo quello di generare una rendita mensile nel futuro, una volta andati in pensione.

Il vantaggio principale di Postaprevidenza Valore sta nell’estrema flessibilità concessa al suo intestatario nello scegliere liberamente il piano di versamenti più consono alle proprie possibilità. Si fa dalla possibilità di sospendere i versamenti verso il fondo di pensione integrativa Poste per qualche tempo alla facoltà di modificare (al rialzo o al ribasso) l’importo della rata mensile da consegnare a Postaprevidenza Valore.
È possibile dedicare il proprio TFR alla Pensione integrativa di Poste Italiane ed effettuare, anche online, dei versamenti in più sul proprio piano pensionistico.

È prevista la deducibilità del capitale in oggetto sulla pensione integrativa di Poste Italiane secondo i limiti di legge e, inoltre, si smette di ricevere il caricamento sui versamenti fatti dal risparmiatore su Postaprevidenza Valore a partire dal 15° anno dall’apertura.

Pensione integrativa Poste: come funziona Postaprevidenza Valore


Durante la fase di accumulo - si chiama così il periodo che intercorre tra l’apertura della pensione integrativa di Poste e l’avvenuta pensione del risparmiatore, è possibile avere un anticipo o un riscatto del capitale versato secondo i limiti di legge.
Altrimenti, secondo quanto previsto dalla normativa, Postaprevidenza Valore provvederà a consegnare all’intestatario della pensione integrativa i soli o sotto forma di rendita - un tot al mese da integrare con la pensione «classica» - oppure sotto forma di capitale nel momento in cui il soggetto va in pensione.

I destinatari di Postaprevidenza Valore, Pensione integrativa Poste

Postaprevidenza Valore, la pensione integrativa di Poste, si rivolge a tutti i lavoratori, a chi non ha reddito né da impresa né da lavoro. L’intestatario può anche essere un soggetto fiscalmente non indipendente, ovvero a carico di altri soggetti. Un genitore può decidere di aprire Postaprevidenza Valore per un figlio senza vincoli alcuni.

Rendimento e tasso di interesse pensione integrativa Poste

Il capitale versato ha il vantaggio di rivalutarsi ogni anno grazie alla Gestione Separata Posta Pensione, che investe per offrire un rendimento sull’accumulo del risparmiatore. Attenzione, però: la rivalutazione (ovvero il rendimento) della pensione integrativa di Poste non è garantito. Ciò che è garantito è il fatto che, anche se la Gestione Separata genera una perdita, al momento il cui il risparmiatore va in pensione viene comunque restituito l’intero capitale netto versato nel corso degli anni.

TFR e pensione integrativa Poste

Come anticipato, è possibile dedicare il TFR presso Postaprevidenza Valore. Poste Italiane specifica che chiunque sceglie un piano individuale pensionistico è libero di decidere se versare il TFR maturando presso un fondo pensione specifico oppure se lasciare tale importo pensile presso il datore di lavoro.

Costi pensione integrativa Poste

I costi di Postaprevidenza Valore non possono di certo dirsi bassi. Per i primi 15 anni, i versamenti effettuati in fase di accumulo hanno un costo del 2,5%. Questo significa che, per 100 euro che il risparmiatore versa sulla propria pensione integrativa, Poste di trattiene 2,5 euro.

Tuttavia, esistono dei casi di esenzione, per i quali dunque non si applica il costo previsto del 2,5%.
Ciò accade se:

  • il versamento verso la pensione integrativa Poste viene effettuato direttamente tramite TFR dal datore di lavoro
  • il versamento è frutto di una devoluzione di capitale ricevuto su un conto BancoPosta nel caso in cui l’intestatario abbia partecipato a iniziative di sconto promosse dal Gruppo Poste Italiane
  • il versamento avviene tramite il reimpiego entro 90 giorni dalla liquidazione, di capitale frutto di scadenze o riscatti derivanti da altre polizze assicurative aperte con Poste Vita.

    Inoltre, sebbene non sia prevista una spesa di adesione, nel documento informativo troviamo scritto che la Gestione Separata di Poste si trattiene l’1%assoluto l’anno dal rendimento della Gestione.
    Inoltre, una piccola clausola ci dice che Oltre ai costi indicati, sul patrimonio possono gravare le seguenti altre spese: spese legali e giudiziarie,
    imposte e tasse, oneri di negoziazione, contributo di vigilanza, compenso del responsabile del fondo.
Costi pensione integrativa poste
Documento informativo di Poste Italiane a descrizione della scheda dei costi prevista per gli intestatari di Postaprevidenza Valore.

Tassazione pensione integrativa Poste

La deducibilità prevista per la pensione integrativa dallo Stato italiano indica che i versamenti effettuati nell’anno fino ad un massimo di 5.164,57 possono essere dedotti dal reddito. Nel conteggio, però, devono essere compresi anche eventuali versamenti a beneficio di altri soggetti, come ad esempio i figli, o altri importi versati a vantaggio di un’altra forma di previdenza complementare.

In base al reddito dell’intestatario, il risparmio si aggira tra il 23% e il 43% secondo i calcoli riportati da Poste Italiane.
Il rendimento, non garantito, che può essere generato dalla Gestione Italiana di Poste Italiane è tassato invece al 20%. Se la Gestione ha però investitori in titoli di Stato italiani, allora la tassazione scende al 12,5%.

Gestione separata sulla pensione integrativa Poste

Parliamo di un fondo costituito appositamente per raccogliere i premi assicurativi e gli importi versati dagli intestatari delle pensioni integrative al netto dei costi, gestito dalla Società di Assicurazione.
Dalla Gestione Separata partono degli investimenti di capitale, a seconda del profilo di rischio dell’intestatario, con il fine di generare un rendimento.
Da questo rendimento, tolta l’aliquota di retrocessione e/o delle commissioni di gestione e/o del rendimento trattenuto si genera la rivalutazione da applicare sui capitali delle assicurazioni dei risparmiatori.

Per ulteriori informazioni e casi specifici ci raccomandiamo di leggere con attenzione il REGOLAMENTO di Poste Italiane:

Regolamento Pensione Integrativa Poste
Documento ufficiale con tutti i dettagli e i regolamenti previsti per chi sottoscrivere una polizza per avere una pensione integrativa tramite Poste Italiane.

Iscriviti a Money.it