Pensione Quota 96, il rinvio della Commissione Bilancio è un campanello d’allarme? Domani nuova convocazione

Valentina Brazioli

12 Febbraio 2014 - 14:59

Pensione Quota 96, un argomento che sembra non conoscere mai un lieto fine. Dopo l’ulteriore rinvio della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati malumori e preoccupazioni cominciano a serpeggiare: che cosa succederà domani?

Pensione Quota 96, il rinvio della Commissione Bilancio è un campanello d’allarme? Domani nuova convocazione

Pensione Quota 96, ce ne siamo occupati più volte ultimamente, per dare conto di una situazione che affligge migliaia di persone ormai da troppo tempo, ma a cui nessuno sembra riuscire a dare una soluzione definitiva.

Le speranze: il parere positivo della Commissione Lavoro

Eppure non molto tempo fa tutti gli interessati avevano avuto modo di gioire: con il parere favorevole da parte della Commissione Lavoro, presieduta dal parlamentare democratico Cesare Damiano, infatti, sembrava essere stato fatto un importante passo in avanti nella conversione in legge del proposte presentate da Ghizzoni (Pd) e Marzana (M5S), appositamente stilate per risolvere il problema. Era necessario, tuttavia, ottenere anche il sì della Commissione Bilancio, guidata dall’esponente Pd Francesco Boccia, tramite un parere che avrebbe dovuto essere formulato nella riunione di mercoledì 4 febbraio. Così non è stato e, viste anche le brutte sorprese che la Commissione in questione ha riservato su altri provvedimenti, c’è chi teme per il peggio.

I dubbi della Commissione Bilancio

Il relatore del provvedimento, Barbara Saltamartini (Ncd) ha infatti chiesto ulteriori chiarimenti in merito ad Alberto Giorgetti, sottosegretario all’Economia e suo compagno di partito, che si è impegnato a fornirli in tempi brevi. Un rinvio che non è, ovviamente, una bocciatura ma di fatto carica ancor più di angosce l’appuntamento di domani, quando la Commissione tornerà a riunirsi nel pomeriggio (dalle 14 in poi).

Il testo in esame: cosa prevede?

La proposta che domani tornerà sotto lo sguardo attento della Commissione Bilancio fissa in 4 mila il numero del personale della scuola che potrà andare in pensione, a partire dal primo settembre 2014, se in possesso dei requisiti richiesti prima dell’entrata in vigore dell’art 24 del dl 201/2011, maturati entro l’anno scolastico 2011/2012. La speranza è che questo testo possa diventare legge entro aprile, in modo che la scadenza ultima per la presentazione di domanda pensionistica all’Inps possa essere quella del 31 maggio 2014.

E se ci fossero più di 4 mila richieste?

Nel caso in cui le domande superassero la fatidica soglia di 4 mila, l’istituto nazionale di previdenza dovrà predisporre un elenco di priorità, incentrato su un criterio progressivo ottenuto dalla somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva in possesso del richiedente al momento della data di scadenza della domanda.

I paletti della Commissione Cultura

Infatti, se le insidie temute sembrano essere soprattutto di natura contabile, qualche paletto intanto lo ha posto la Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che ha imposto la condizione del criterio progressivo proprio per evitare possibili discriminazioni tra soggetti che vantano gli stessi diritti.

Insomma, da domani riprenderà la battaglia per il riconoscimento di un diritto acquisito, quello spettante a coloro che si riconoscono nella cosiddetta “Quota 96” e che stanno ancora aspettando una risposta da parte della politica.

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