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Pensioni scuola 2014: uscita anticipata, novità per i Quota 96
martedì 28 gennaio 2014, di
Pensione anticipata per i dipendenti della scuola, poche parole che suonano ormai come un miraggio per tutto il personale docente e Ata che ha visto la riforma previdenziale Fornero agire come una mannaia sulle loro speranze pensionistiche.
Pensione anticipata e congedo straordinario
La notizia, questa volta, è che sono state estese a tutto il personale della scuola le disposizioni contenute nell’articolo 11-bis del dl 102/2013, il quale stabilisce che possono accedere al trattamento pensionistico – con i requisiti preesistenti all’entrata in vigore della riforma Fornero – i lavoratori pubblici e privati (nel limite di 2500 unità) che nel 2011 erano in congedo straordinario. Si tratta, in pratica, di coloro che hanno usufruito dei permessi per assistere i parenti disabili (come stabilito dall’art. 42, comma 5, del dl 151/2001) o dei tre giorni al mese previsti dalla legge 104/1992.
I requisiti: che cos’è la quota 96?
Quando parliamo di “requisiti preesistenti” facciamo riferimento alla cosiddetta “quota 96”: 60 anni di età minima e 36 di contribuzione, oppure 61 anni di età e 35 di contribuzione. Tutte condizioni venute meno proprio con l’entrata in vigore della legge Fornero, ma che adesso – secondo quanto comunicato direttamente dal Ministero dell’Istruzione (nota prot. N. 481 del 21 gennaio 2014) – consentiranno comunque di richiedere di accedere al trattamento pensionistico già dal 1 settembre 2014. E’ importante precisare, tuttavia, che i requisiti anagrafici e contributivi dovranno essere maturati entro e non oltre il 27 dicembre 2014.
In quanti riusciranno effettivamente ad andare in pensione?
Se andiamo a vedere, però, le stime su quanti dipendenti scolastici riusciranno effettivamente ad accedere al trattamento pensionistico anticipato, le cose si complicano decisamente. Non siamo, infatti, davanti a una forma di sanatoria nei confronti di chi, magari per decenni, aveva progettato di andare in pensione a una certa età, e invece è rimasto imbrigliato nei lacci e lacciuoli di una riforma previdenziale dai parametri più stringenti. Infatti, sui 4000 dipendenti, tra personale docente e Ata, che hanno maturato i requisiti pensionistici dopo il 31 dicembre 2011, solo poche centinaia vedranno la loro richiesta andare a buon fine. I posti messi a disposizione dallo Stato sono appena 2500, ed è difficile immaginare che al comparto scolastico ne spettino più del 15 o 20 per cento in tutto.
Come fare domanda
Per chi fosse interessato, la domanda va inoltrata alle direzioni territoriali del Ministero del lavoro entro il 26 febbraio 2014, seguendo le modalità indicate nella circolare numero 44 del 12 novembre 2013. E’ necessario anche inviare domanda di cessazione del servizio (in forma cartacea) direttamente all’amministrazione scolastica.