Tassazione elevata per le casse professionali e fondi pensione, pagamenti dei trattamenti previdenziali unificati, queste le novità contenute nella legge di stabilità. Ennesimo rinvio per esodati, lavoratori precoci e Quota 96. Ecco come sarà la pensione 2015.
La legge di stabilità porta in dote alcune novità per il regime pensionistico del 2015. Purtroppo non si tratta degli interventi attesi da esodati, precoci e quota 96: la legge di stabilità infatti, non risolve in alcun modo le loro istanze. Il governo ha però deciso di alzare la tassazione che ricade sulla previdenza integrativa, alzando l’aliquota di prelievo per fondi e casse pensionistiche. Ecco tutte le novità contenute nella legge di stabilità e le promesse tradite dal governo.
Cosa contiene la Legge di Stabilità 2015
Stretta sulle pensioni integrative, tassazione più elevata per le casse professionali, pagamenti dei trattamenti previdenziali unificati il 10 di ciascun mese, sono queste le principali novità della legge di stabilità.
La tassazione sui fondi pensione passa dall’11,5% al 20%, mentre quella delle casse di previdenza dal 20 al 26%. La legge di stabilità prevede inoltre entrate dalle rendite finanziarie, la cui tassazione è già stata portata al 26%, per 3,6 miliardi. Qui per approfondire su casse e fondi pensione
L’articolo 26 del disegno di legge di stabilità 2015 prevede che, dal prossimo primo gennaio 2015, assegni e prestazioni previdenziali e indennità di accompagnamento, "sono poste in pagamento il 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile" con unica soluzione nei confronti dei beneficiari di più trattamenti. L’unificazione dei pagamenti ha come obiettivo razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni e ottenere un risparmio nelle commissioni bancarie.
Cosa non contiene la Legge di Stabilità 2015
Nella legge di stabilità 2015 manca una riforma della pensione con norme utili a risolvere il problema dei lavoratori più disagiati. Il governo infatti, dopo molte promesse e annunci ha deciso di rimandare al 2015, i problemi di esodati, lavoratori precoci e quota 96 della scuola.
Nessuna risoluzione strutturale per risolvere la vertenza dei lavoratori esodati che aspettano ormai da anni un ponte o una scivolo per andare finalmente in pensione. Niente di fatto anche per i lavoratori precoci: coloro che hanno cominciato a lavorare prima dei 20 anni di età e che hanno raggiunto i 42 anni di contributi ma non i requisiti anagrafici per andare in pensione. Il Ministro Poletti aveva promesso una norma per cancellare le penalizzazioni pensionistiche per coloro che accedono alla pensione prima dei 62 anni di età, ma con 42 anni di contributi. Ma nella legge di stabilità non è contenuto niente del genere. Infine la terza categoria di lavoratori dimenticata dalla legge di stabilità è quella dei lavoratori della scuola Quota 96: i docenti che non sono potuti andare in pensione a causa dell’introduzione della Riforma Fornero, nonostante avessero maturato i requisiti per il pensionamento. Alla vigilia del varo della Legge di stabilità, le indiscrezioni davano per certa una norma che risolvesse la vertenza dei Quota 96, ma, almeno nella bozza della legge, non c’è niente del genere.
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