Parlamento in seduta comune: quando si riunisce e come delibera?

Isabella Policarpio

10 Aprile 2019 - 13:00

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Il Parlamento in seduta comune si riunisce nei casi tassativamente previsti dalla Costituzione ed è presieduto dal Presidente della Camera dei deputati. Ecco quando e come delibera.

Parlamento in seduta comune: quando si riunisce e come delibera?

Quando e come delibera il Parlamento in seduta comune? E chi lo presiede?

Dunque, anche se di norma le Camere svolgono le loro funzioni in maniera separata e distinta, esistono dei casi in cui le deliberazioni devono essere prese dal Parlamento in seduta comune. In altre parole, nelle ipotesi tassativamente previste dalla Costituzione, le Camere si riuniscono sotto la guida di un unico Presidente, che la legge individua nel Presidente della Camera dei deputati.

Si tratta di circostanze di particolare rilievo per l’intero Paese, come l’elezione del Presidente della Repubblica, dei membri della Corte costituzionale e di quelli del Consiglio Superiore della Magistratura.

Parlamento in seduta comune, quando si riunisce: i casi

Di norma, le due Camere parlamentari deliberano autonomamente, ognuna guidata dal proprio Presidente. Tuttavia, la Costituzione italiana, prevede delle ipotesi in cui, per la loro rilevanza nazionale, gravità o importanza, il Parlamento debba deliberare in seduta comune, cioè congiuntamente. Ai sensi dell’articolo 55 della Costituzione, il Parlamento in seduta comune si riunisce solo in ipotesi tassativamente elencate, precisamente:

  • l’elezione del Presidente della Repubblica, cui partecipano anche i rappresentanti delle Regioni, con maggioranza dei ⅔ nei primi tre scrutini e maggioranza assoluta nei successivi;
  • per la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica, a maggioranza assoluta;
  • per assistere al giuramento di fedeltà del Presidente della Repubblica appena eletto;
  • l’elezione di ⅓ dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura, con maggioranza dei 3/5 dell’assemblea nei primi due scrutini, la maggioranza dei 3/5 dei soli votanti nei successivi;
  • l’elezione di 5 membri che compongono la Corte costituzionale, con maggioranza dei ⅔ nei primi tre scrutini, la maggioranza dei 3/5 nei successivi;
  • per compilare l’elenco di 45 cittadini tra i quali estrarre a sorte i 16 che andranno ad integrare la Corte costituzionale nei giudizi di accusa contro il Presidente della Repubblica.

Parlamento in seduta comune: chi lo presiede?

Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune viene presieduto dal Presidente della Camera dei deputati, la terza carica istituzionale più importante della Repubblica italiana, dopo quella del Presidente della Repubblica e del Senato.

Dunque, al Presidente della Camera spetta il compito di convocare il Parlamento in seduta comune nei casi che abbiamo elencato di sopra, nonché vigilare sul buon andamento delle votazioni o deliberazioni.

Nel caso dell’elezione del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera deve convocare il Parlamento in seduta comune almeno 30 giorni prima della scadenza del mandato oppure entro 15 giorni dalla sua morte o dalle sue dimissioni.

La scelta di affidare la presidenza del Parlamento in seduta comune al Presidente della Camera serve a bilanciare i poteri con il Presidente del Senato, il quale, invece, ha il compito di sostituire il Presidente della Repubblica quando quest’ultimo è impossibilitato a svolgere le sue funzioni.

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