Italia grave ritardataria nella ripresa dei PIIGS, gli ultimi della classe in Europa. Intanto la Grecia fa passi da gigante. Commento di Sandra Holdsworth, co-manager del Kames Absolute Return Bond Global Fund di Kames Capital
L’Italia è l’ultimo Paese compreso nell’acronimo infelice PIIGS a dover confermare un’inversione di rotta. Tra le economie che per anni sono state le ultime della classe in Europa (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, da cui il termine PIIGS), solo il Belpaese stenta a dare un segnale definitivo di ripresa.
È di pochi giorni fa la notizia del ritorno sul mercato obbligazionario mondiale della Grecia, da cui mancava dal 2014. L’emissione di tre anni fa è stata la prima ed ultima dallo scoppio della crisi finanziaria e dal salvataggio europeo.
Il passo in avanti di Atene può anche essere piccolo, ma essere di nuovo nell’obbligazionario mondiale lancia indubbiamente un segnale positivo. Gli investitori sembrano pronti a provarci: metà del debito emesso è stato comprato da nuovi operatori esteri, mentre la restante parte aveva l’obiettivo di rifinanziare le vecchie esposizioni. Dall’estero c’è interesse, il che dà fiducia verso la possibilità di tagliare presto il prestito della Grecia preso dall’Europea.
Sebbene la situazione sia ancora in un’area critica, secondo Sandra Holdsworth, co-manager del Kames Absolute Return Bond Global Fund di Kames Capital è impossibile non vedere dei cambiamenti interessanti. L’economia greca è tornata alla crescita, la disoccupazione è in calo e nel 2016 il Paese ha chiuso i conti pubblici in surplus. Le agenzie di rating hanno aggiornato e migliorato il giudizio sul debito pubblico greco, nonostante sia ancora a B-, livello ancora a rischio. Il debito c’è, e pesa.
La Holdsworth aggiunge:
“Lo spread con i titoli tedeschi resta quindi ben ampio, con l’ultima emissione ellenica che garantisce un premio di circa il 5% rispetto al rendimento dei cugini teutonici. Il second worst in questa speciale classifica è il Portogallo, il cui debito sovrano è appesantito da un premio dell’1,3% sul Bund, valore più o meno in linea con quello che si vede sul mercato delle obbligazioni societarie con rating similare”.
E l’Italia?
Dalla crisi finanziaria del 2008 sono emersi le enormi difficoltà dei Paesi PIIGS. Di recente Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo sono state premiate dalle agenzie di rating, ma nulla ancora in favore dell’Italia.
Si attende presto, però, un miglioramento anche per il Belpaese: la crescita sembra aver preso il via e la stabilità, dopo la grave crisi del settore bancario, sta prendendo piede.
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