Nouriel Roubini, famoso economista noto per aver profetizzato la crisi finanziaria del 2008 e il successivo tracollo dei mercati internazionali, torna a parlare di commodity, soffermandosi chiaramente su quella più importante e seguita dagli investitori, ovvero l’oro. Dopo aver regalato innumerevoli soddisfazioni negli ultimi 12 anni, l’oro sembra ora destinato a seguire un trend ribassista. Intervenuto alla conferenza annuale Inside Commodities a New York, l’economista ricorda che l’economia globale sta migliorando e che la domanda di questo bene rifugio sarà sempre più bassa. Inoltre, sull’oro peserà in futuro l’apprezzamento del dollaro americano e l’aumento dei tassi di interesse reali.
Secondo Roubini, il prezzo dell’oro crollerà fino a 1.000 dollari l’oncia. Quali sono le motivazioni alla base di questa previsione? Elenchiamo i tre punti più importanti del "Roubini-pensiero":
1- bolla speculativa: l’oro sta formando una parabola discendente tipica delle bolle speculative e dovrebbe tornare intorno a 1.000$ l’oncia, ovvero sui livelli del 2009 quando iniziò il vero boom dei prezzi con l’avvio dell’aggressivo programma di quantitative easing della FED;
2- tapering: la FED ritirerà completamente gli stimoli monetari nei prossimi mesi, in quanto l’economia è in crescita e la disoccupazione sta comunque scendendo. Inoltre le aspettative di aumento dei tassi di interesse sarà un ulteriore driver del movimento ribassista del metallo prezioso;
3- vendita riserve auree: se l’oro continuerà a perdere valore le banche centrali potrebbero iniziare a liquidare grosse quantità di lingotti, innescando un effetto domino. Paesi con massicce riserve d’oro, come l’Italia (oltre 130 miliardi di dollari), potrebbero essere tentate dal vendere oro sostenendo così il bearish trend del metallo giallo.
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