Oro non è più un bene rifugio secondo Soros

Nicola D’Antuono

8 Aprile 2013 - 13:44

Oro non è più un bene rifugio secondo Soros

Secondo il famoso investitore americano George Soros, l’oro non può più essere considerato un bene rifugio. Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post, il finanziere di origini magiare ritiene che il metallo giallo non sia più un safe heaven, ovvero un paradiso tranquillo dove investire la liquidità nei momenti di maggiore turbolenza finanziaria come accaduto nel 2011 e nel 2012.

Soros fa notare che quando l’euro si stava avvicinando a un clamoroso break-up sul finire di luglio 2012, gli investitori si sono liberati anche dell’oro facendo ormai intendere che la sua funzione di porto sicuro era andata ormai persa. Soros ritiene che il prezzo non crollerà, in quanto sostenuto dagli acquisti delle banche centrali, ma ci sarà più volatilità in futuro in assenza di una direzione precisa del mercato.

Secondo il finanziere la funzione anti-ciclica è venuta meno, per cui quando cui mercati c’è panic selling anche l’oro rischia di crollare. A febbraio scorso il Soros Fund Management, che lo stesso Soros gestisce insieme a Louis Moore Bacon, aveva ridotto del 55% la sua esposizione lunga sull’Spdr Gold Trust, il maggiore Etf di oro fisico al mondo.

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