I consumatori cinesi e indiani stanno richiedendo sempre meno oro, facendo scendere la domanda sui minimi a 5 anni. Il prezzo del metallo prezioso rischia di crollare ancora
La domanda di oro fisico continua a diminuire, tanto che nel terzo trimestre è scesa del 2% ad appena 929 tonnellate. Si tratta del livello più basso degli ultimi 5 anni. Ormai il lingotto non scalda più nemmeno i grandi consumatori asiatici, i più famelici al mondo quando si tratta di accaparrarsi gioielli e altri preziosi. La Cina, che nel 2011 aveva spodestato l’India dal gradino più alto del podio dei principali paesi consumatori di oro, ha frenato bruscamente la sua rincorsa e nel terzo trimestre ha registrato un crollo della domanda di lingotti pari al 37%.
Dopo il boom di richieste dello scorso anno, nel terzo trimestre del 2014 Pechino ha acquistato solo 182,7 tonnellate mentre New Delhi 225,1 tonnellate. Tutti i consumatori asiatici hanno fatto un passo indietro negli acquisti di oro, con punte ribassiste anche superiori al 40% (vedi Giappone, Thailandia o Indonesia). Il ritorno degli acquisti da parte dell’India, invece, dovrebbe essere solo un evento occasionale (sebbene il terzo trimestre di quest’anno sia stato il secondo migliore della storia indiana). Gli analisti ritengono che il boom sia dovuto ad effetti stagionali, visto che siamo nel periodo dei festival religiosi e dei matrimoni.
Sui mercati internazionali il valore dell’oro resta ancorato intorno ai 1.150$ l’oncia, ma una settimana fa i prezzi sono crollati fino a 1.132$ l’oncia ai minimi da oltre 4 anni. Dopo il rosso dello scorso anno (il primo dopo 12 anni di rialzi consecutivi), che ha fatto registrare la peggior performance dal 1981 (quasi -29%), gli investitori sono molto cauti sulle prospettive del metallo prezioso, considerando anche le attese di rialzo dei tassi negli Stati Uniti e la bassa inflazione su scala globale. Molti analisti finanziari ritengono che, già entro la fine di quest’anno, il prezzo dell’oro possa scendere a 1.000$ l’oncia.
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