Confermata Opzione donna anche per il 2022, vale a dire la pensione anticipata per le lavoratrici dipendenti e autonome, ma con un aumento dell’età. Vediamo chi può accedervi e quando.
C’è la proroga di Opzione donna per il 2022, la misura di pensione anticipata destinata alle lavoratrici dipendenti e autonome che abbiano determinati requisiti anagrafici e contributivi maturati entro il 31 dicembre 2021. Requisiti che cambiano a sorpresa per il 2022 con novità sull’età di accesso alla pensione laddove restano le finestre mobili. Si registra un aumento di due anni.
Opzione donna viene prorogata con la Legge di Bilancio 2022 dopo che nelle ultime settimane sembrava ormai a rischio la pensione anticipata pensata per le donne.
Oggi, con il Consiglio dei Ministri, arriva la proroga di Opzione donna anche se solo per un anno e con degli stravolgimenti. Confermata alche Ape sociale con nuovi requisiti. Vediamo a chi spetta.
Opzione donna: a chi spetta la proroga nel 2022
Ma chi può andare in pensione nel 2022 con la proroga di Opzione donna a fronte delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio? Il testo è in bozza, lo ricordiamo, e dovrà essere confermato entro la data limite per l’approvazione del 31 dicembre 2021.
Una proroga di un solo anno, insieme all’Ape sociale, con Draghi che ha assicurato ai sindacati, dopo l’incontro di martedì non troppo fruttuoso, che nel 2022 ci sarà un tavolo sulla previdenza.
Opzione donna è aperta alle lavoratrici dipendenti e autonome che come abbiamo detto abbiano determinati requisiti anagrafici e contributivi, ma che per il 2022 cambiano salendo rispettivamente a 60 e 61 anni.
Oggi Opzione donna è riservata alle lavoratrici dipendenti con 58 anni di età (59 se autonome) e 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2020. Per il 2022 Opzione donna spetta invece con i seguenti requisiti:
- 60 anni di età per la lavoratrice dipendente;
- 61 anni di età per l’autonoma;
- 35 anni di contributi (“ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata”);
- aver cessato il rapporto di lavoro nel caso delle dipendenti.
Le beneficiarie di Opzione donna nel 2022 sono essere le lavoratrici nate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1961, o tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1960 nel caso delle lavoratrici autonome.
Per Opzione donna, anche con la proroga del 2022, la pensione non scatta subito. Esistono infatti delle finestre mobili, vale a dire l’arco temporale tra la maturazione del diritto alla pensione e la decorrenza della stessa:
- 12 mesi per le lavoratrici dipendenti;
- 18 mesi per le autonome.
Possono accedere a Opzione donna solamente quelle lavoratrici che optano per il sistema di calcolo contributivo della pensione, accettando quindi di subire una penalizzazione sull’assegno che varia a seconda della posizione contributiva della lavoratrice.
Con Opzione donna anche Ape sociale: proroga per più beneficiari nel 2022
Anche Ape sociale verrebbe prorogata con Opzione donna nel prossimo anno, ma per più beneficiari.
Ape sociale è un trattamento che funge da scivolo per la pensione di vecchiaia a 67 anni o per l’anticipo e permette di congedarsi a 63 anni con 30 o 36 anni di contributi a seconda della categoria di appartenenza.
Ape sociale si rivolge anche a coloro che hanno svolto lavori gravosi e nel 2022, estendendosi la lista dei mestieri considerati tali, viene anche ampliata la platea di chi può accedere alla misura.
Altra novità per il 2022 è che ai disoccupati che accedono ad Ape sociale non sarà richiesto il requisito di aver cessato la Naspi da almeno 3 mesi.
Possono accedere ad Ape sociale:
- disoccupati;
- soggetti con invalidità civile pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi;
- caregiver;
- lavoratori occupati in attività gravose con almeno 36 anni di contributi.
L’indennità erogata con Ape sociale è riconosciuta per 13 mensilità e non può superare i 1.500 euro mensili.
Per le conferme sui requisiti e la proroga di Opzione donna e Ape sociale nel 2022 occorre attendere come sempre il testo ufficiale della Legge di Bilancio per fine anno.
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