L’Opa di Caltagirone Editore lanciata da Chiara Finanziaria è fallita: addio all’ipotesi delisting, il titolo resterà a Piazza Affari.
L’Opa di Caltagirone Editore è fallita: niente più delisting, quindi, il titolo resterà a Piazza Affari.
Perché l’Offerta di pubblico acquisto non ha avuto esito positivo? Il motivo è da rintracciare nell’obiettivo dell’Opa, ossia quello del raggiungimento di una soglia minima pari al 90% del capitale sociale di Caltagirone Editore.
L’operazione si è invece conclusa con 96.810 adesioni, pari allo 0,286% delle azioni offerte. Sulla base di questi dati Chiara Finanziaria, che ha lanciato l’Opa sul 27% del capitale, potrebbe vantare ora una quota del 71,134%. Francesco Gaetano Caltagirone ha mancato l’obiettivo, e di molto.
Il fallimento dell’Opa su Caltagirone Editore imporrà innanzitutto la restituzione delle azioni ai legittimi proprietari. Tra le conseguenze della disfatta anche l’addio al previsto delisting: le azioni societarie, che dall’inizio dell’anno ad oggi hanno guadagnato più di 60 punti percentuali, continueranno ad essere scambiate su Piazza Affari.
(Il titolo dall’inizio dell’anno ad oggi)
Non solo Opa
Non solo Opa negli affari della società di editoria italiana. Prima della conclusione dell’Offerta, infatti, sono state rese note al mercato le ultime mosse del citato Francesco Gaetano, stavolta sulle Generali.
A quanto si apprende dalle ultime notizie di stampa, nella sessione di venerdì scorso Caltagirone avrebbe venduto un milione di azioni Generali - corrispondenti allo 0,064% del capitale sociale - a seguito dell’esercizio dei diritti di opzione call in scadenza. L’operazione è avvenuta in due tranche e ha preceduto soltanto di qualche giorno il più recente fallimento dell’Opa su Caltagirone Editore.
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