Oltre la crisi: le sfide dell’Italia secondo Padoan e Gentiloni

Francesca Caiazzo

18 Gennaio 2018 - 17:37

Ridurre il deficit e investire sulla valorizzazione del capitale umano: ecco cosa deve fare il prossimo governo per trainare l’Italia verso la ripresa secondo Gentiloni e Padoan

Oltre la crisi: le sfide dell’Italia secondo Padoan e Gentiloni

Riduzione del debito e occupazione. Tra le priorità dell’Italia non possono che esserci questi due obiettivi.

A ribadirlo nelle scorse ore, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuti all’inaugurazione dell’anno accademico rispettivamente alla Luiss e alla Sapienza di Roma.

Due interventi simili in parte che tracciano un bilancio del governo e illustrano le sfide future del Paese.

Verso la ripresa

L’Italia sta allontanando la crisi, molto è stato fatto negli ultimi anni ma ancora molto serve al Paese per cavalcare al meglio la ripresa, che pur è in atto.

Quella che sta attraversando attualmente l’Italia, secondo quanto affermato da Gentiloni nel suo intervento alla Luiss di Roma, è

“una fase dove è più che mai necessario coraggio e fiducia fuori dalla più grande crisi dal dopoguerra, con una crescita stabile”.

Una fase particolarmente delicata anche per il ministro Padoan che dall’Università La Sapienza, invita a chi verrà dopo il 4 marzo a non vanificare il lavoro fatto negli ultimi 4 anni.

“Se il percorso di rafforzamento del paese nella direzione degli investimenti e della stabilizzazione venisse frenato, il rischio sarebbe non di fermarsi ma di tornare indietro”

avverte il titolare del Mef.

Giovani e lavoro

Occupazione è la parola chiave. I risultati raggiunti rappresentano un tassello importante per il premier anche se non sono del tutto sufficienti.

Anche se i livelli occupazionali hanno raggiunto traguardi sempre crescenti, Gentiloni ammette che c’è ancora “molto da recuperare” soprattutto sul fronte occupazionale di giovani e donne.

Tra gli obiettivi futuri, Gentiloni e Padoan concordano: ci deve essere un investimento sul capitale umano valorizzando i talenti nostrani al fine di trattenerli in Italia perché

“ancora troppi giovani lasciano il nostro Paese per migliori opportunità all’estero”

ha sottolineato il ministro.

Insomma, nel complesso secondo Padoan

“per superare definitivamente la crisi è necessario rilanciare la produttività nel lungo periodo e far aumentare strutturalmente l’occupazione”.

Deficit e conti pubblici

Il bilancio del governo, per Padoan è fatto di “luci e ombre” ma, sottolinea il ministro, la situazione del Paese è migliorata rispetto a inizio legislatura

“Dopo anni di profonda recessione, squilibri, fragilità diffuse l’attività economica in Italia si sta consolidando sulla scia di una ripresa globale. E tuttavia non c’è alcuno spazio per il compiacimento: permangono difficoltà di natura strutturale, istituzionale e rischi geopolitici”.

Da parte sua, il presidente del Consiglio sottolinea che il deficit è stato ridotto di un punto percentuale (dal 3% al 2% stimato nel 2017) e che i conti pubblici oggi sono “molto in ordine”.

“Abbiamo una situazione stabile di avanzo primario e dobbiamo partire dalla consapevolezza che questi risultati sono costati sacrifici a famiglie e lavoratori e non possono essere dilapidati, sarebbe assolutamente irresponsabile”

ha detto ancora Gentiloni.

Superare le disuguaglianze

Non può esserci ripresa se non vengono eliminate le disuguaglianze.

Gentiloni è consapevole che bisogna contrastare la povertà favorire l’inclusione e ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese.

“Abbiamo difeso con grandissima determinazione la priorità in legge di bilancio, oltre alle clausole di salvaguardia, della decontribuzione per i giovani concentrata in modo particolare nel Mezzogiorno”

ha detto il premier.

Dello stesso avviso, il ministro Padoan, che nel percorso versa la ripresa invoca “misure ambiziose” per

“sostenere la crescita, l’occupazione e l’inclusione sociale”.

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