L’ultimo rapporto dell’OCSE lancia un allarme sulle economie dei BRIC. Brasile, Russia, India e Cina mostrano tutte preoccupanti segni di rallentamento economico, proprio quando Stati Uniti, Regno Unito, Giappone ed Eurozona cominciano a mostrare segni di un pallido miglioramento.
Con l’ausilio dei Composite Leading Indicators (CLI), in grado di anticipare i momenti di svolta nelle attività economiche, l’Ocse sottolinea come il cammino di crescita delle principali economie mondiali sia ancora divergente. A distanza di qualche mese, l’Ocse descrive una situazione molto simile a quelle dipinta dal monito del FMI: l’economia mondiale viaggia a tre velocità.
Crescita divergente per le principali economie mondiali
Secondo quanto riportato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, "il CLI di Stati Uniti, Giappone e Regno Unito indica un rafforzamento dell’economia". Per l’Eurozona, invece, "il CLI continua ad indicare una possibilità di maggiore trazione economica". Ad esempio, l’Italia mostra un miglioramento prospettico per la crescita, mentre il quadro in Francia sembra stabilizzarsi.
Ad ogni modo, Brasile Russia e Cina stanno sperimentando una fase di rallentamento, mentre per l’India il CLI è piuttosto fluttuante; nonostante sia ancora in calo su base annua, ci sono i segni di un tentativo di cambiamento.
Economie occidentali: i segni di una pallida ripresa?
Le ultime scoperte dell’OCSE sono in linea con i più recenti dati dalle economie occidentali e rispecchiano, in linea di massima, il sentiment degli investitori. Il dato sulla bilancia commerciale statunitense ha mostrato nel mese di giugno una riduzione del deficit migliore di quanto atteso dagli economisti: 34.2 miliardi contro i 43 stimati, il deficit minore dall’ottobre del 2009.
Nel Regno Unito le vendite al dettaglio sono state più forti dell’atteso. La vendita di automobili è in forte aumento (12.7%), così come il prezzo degli immobili cresce alla velocità più sostenuta degli ultimi tre anni.
Cina: il peggio potrebbe essere passato
Al contrario di quanto sostenuto dal rapporto OCSE, Dariusz Kowalczyk, economista senior e strategist Credit Agricole per il mercato Asiatico, lancia un messaggio più che positivo sulla Cina, forte degli ultimi dati macro pubblicati in questi giorni.
Tutto ciò conferma la nostra visione: l’economia [cinese] ha toccato il fondo e nella seconda metà dell’anno tornerà ad accelerare. Possiamo dire che questa sia la fine delle preoccupazioni per la Cina, almeno quest’anno. Dariusz Kowalczyk, Credit Agricole
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