Obbligazioni: stanno succedendo cose strane. Il grafico della settimana

Flavia Provenzani

5 Febbraio 2018 - 17:42

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Succedono cose sempre più strane sul mercato mondiale dei titoli di Stato. La volatilità su Bund e Treasury è più alta che sui titoli emessi dai mercati emergenti.

Obbligazioni: stanno succedendo cose strane. Il grafico della settimana

Cose sempre più strane succedono sul mercato delle obbligazioni, come evidenza Deutsche AM nella sua ultima analisi. Nel mondo dei titoli di Stato tutto gira alla rovescia. La volatilità registrata sulle obbligazioni emesse dai Paesi emergenti è minore di quella riscontrata sui movimenti del bund tedesco o dei titoli statunitensi.

Come ci insegna la regola base del mercato, maggiore il rischio - spesso accompagnato dalla volatilità - maggiore sarà il rendimento atteso.

I titoli con una duration più a lungo termine tendenzialmente registrano una maggiore volatilità rispetto alle obbligazioni con scadenza nel breve periodo. Per questo motivo i titoli a lunga scadenza, tendenzialmente, offrono un rendimento maggiore rispetto ai titoli dello stesso emittente, ma con scadenza più ravvicinata.

La stessa dinamica è riscontrabile ad oggi sui beni rifugio - notoriamente il Bund e il Treasury statunitense per il mondo dei titoli di Stato. Ma, una volta confrontata la loro volatilità con quella dei titoli emessi dai governi dei Paesi emergenti, lo scenario che ne viene fuori è bene diverso.

A parità di scadenza, i titoli di Stato degli USA sono stati più volatili rispetto ai titoli dei Paesi emergenti emessi in dollari, come mostra il “grafico della settimana” di Deutsche AM.

Fonti: Bloomberg Finance L.P., Deutsche Asset Management Investment GmbH, al 26/01/2018

Lo stesso succede se paragoniamo la volatilità sul titolo tedesco con quella registrata sui titoli di Stato emessi dalla Polonia e denominati in euro, il tutto anche se i governi dei Paesi emergenti continuano ad offrire agli investitori dei rendimenti decisamente più alti.

Ciò sorprende perché gli investitori di solito vedono le obbligazioni dei mercati emergenti come più rischiose, e quindi con prezzi più volatili”, si legge nella nota.

L’Asset Management della Deutsche Bank conclude:

È da un po’ di tempo comunque che gli investitori stanno cercando rendimenti che possano fungere da cuscinetto per potenziali perdite nel caso in cui i rendimenti core aumentassero. La forte domanda di bond emergenti si riflette nella loro relativamente bassa volatilità. È improbabile che questo quadro cambi molto, almeno fintantoché perdura il contesto favorevole – supportato da fondamentali forti - per gli asset rischiosi.

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