Nuovo boom di contagi senza la terza dose: l’ipotesi di Crisanti

Martino Grassi

2 Novembre 2021 - 10:50

Se la terza dose di vaccino non sarà somministrata in modo massimo anche l’Italia si potrà trovare a fare i conti con un nuovo boom di contagi: l’ipotesi di Crisanti.

Nuovo boom di contagi senza la terza dose: l’ipotesi di Crisanti

È necessario che la terza dose di vaccino venga somministrata a quante più persone possibili al fine di evitare un nuovo possibile boom di contagi che potrebbe andare a investire anche il nostro Paese. Ad affermarlo Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova all’Adnkronos Salute.

L’esperto tuttavia precisa che dei nuovi lockdown sono molto improbabili dato che grazie alla vaccinazione di massa - che a oggi ha coinvolto l’86,35% della popolazione over 12 con almeno la prima dose - la situazione è completamente diversa. Ma vediamo cosa aspettarci.

Nuovo boom di contagi senza la terza dose

“Se non si fa una terza dose massiccia i casi di Covid sono destinati ad aumentare. È questa la previsione di Andrea Crisanti. L’esperto ha tuttavia precisato che “ovviamente non parliamo di scenari da lockdown perché la vaccinazione ha cambiato tutto. Ma neanche di zone rosse perché non ci sono più focolai bensì una diffusione distribuita su tutto il territorio. Dipende dal livello di equilibrio che si vuole raggiungere”.

Crisanti ha precisato che l’attuale quadro epidemiologico italiano è al momento dato dal numero di persone vaccinate e dalla durata della vaccinazione. Diversi studi scientifici hanno tuttavia dimostrato che con il passare dei mesi l’immunità garantita dalla vaccinazione è destinata a diminuire e dato che “la maggior parte della popolazione ha fatto il vaccino tra fine aprile e fine luglio, quindi più passa il tempo, più ci si allontana dalla data dell’immunizzazione, più persone sono suscettibili”.

L’Italia corre gli stessi rischi del Regno Unito?

Crisanti aveva già avanzato questa ipotesi in passato, prevedendo che senza la terza dose a tutti si sarebbe potuti arrivare ad avere fino a 30.000 contagi al giorno, una situazione molto simile a quella che ha dovuto affrontare il Regno Unito nel corso delle ultime settimane.

E proprio riguardo all’Inghilterra, Crisanti spiega che il Paese guidato da Boris Johnson “ha raggiunto un equilibrio socialmente accettato, con 50mila casi al giorno e circa 160 decessi. Anche questo è un equilibrio, nel senso che si è in una situazione che non va né da una parte né dall’altra. L’Italia sicuramente ha mantenuto delle misure di protezione, dalle mascherine alle restrizioni numeriche, che un effetto ce l’hanno, e dunque anche se raggiungerà un equilibrio sarà a livelli sicuramente più bassi del Regno Unito”.

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