Nuovi contratti a tempo determinato, in questo 2014 chiedersi come funzionano è più che mai lecito. In particolare, però, ci sono 5 cose da sapere e da tenere bene a mente: ecco quali sono.
Nuovi contratti a tempo determinato, ne abbiamo parlato fino allo sfinimento, trattandosi di una delle riforme più pubblicizzate – ma anche contestate – di Matteo Renzi. Nonostante sia passato ormai del tempo dal dibattimento in Aula, ancora alcuni elementi potrebbero non essere del tutto chiari. Ecco quindi 5 elementi ai quali sia il datore di lavoro che il dipendente dovrebbero prestare attenzione.
Cos’è necessario mettere per iscritto?
Il termine deve essere indicato chiaramente da un atto scritto, fatto firmare dal lavoratore prima dell’inizio della prestazione professionale. Nel contratto deve essere espressamente inserito il “diritto di precedenza”, un nuovo adempimento il cui rispetto è tutt’altro che formale: in presenza di violazioni il lavoratore escluso può intentare azioni legali nei confronti del datore di lavoro. Inoltre, una copia del contratto deve essere fatta pervenire al dipendente entro cinque giorni dall’inizio del rapporto di lavoro. L’adempimento scritto non è necessario in caso di prestazioni non superiori ai 12 giorni e nemmeno per un’eventuale proroga. Anche il licenziamento deve avvenire per forma scritta, con apposita indicazione dei motivi.
Il periodo di prova: recesso possibile senza preavviso
Il datore di lavoro ha la possibilità di richiedere un periodo di prova, tuttavia questo particolare tipo di assunzione deve risultare da un apposito atto scritto, stipulato prima dell’inizio del rapporto di lavoro. Entrambe le parti potranno recedere dal contratto in qualsiasi momento del periodo di prova, senza obbligo di preavviso o diritto a ricevere un’indennità.
Quale tipo di scadenza?
Ovviamente il contratto a tempo determinato si configura per la presenza di un termine che sancisce la fine del rapporto di lavoro. Questo termine, però, può essere di duplice natura: riferito a una data certa o al verificarsi di un determinato evento (si pensi, ad esempio, alla sostituzione di una lavoratrice in maternità).
Gli sgravi per le assunzioni in caso di sostituzione per maternità
E’ importante ricordare, inoltre, che alle aziende con meno di 20 dipendenti che procedano all’assunzione a termine in sostituzione di lavoratori o lavoratrici in congedo, viene concesso uno sgravio contributivo pari al 50 per cento.
Il contributo addizionale dovuto dal datore di lavoro
Per i rapporti di lavoro non a tempo indeterminato il datore di lavoro deve un contributo extra pari all’1,40 per cento. Questo contributo non è dovuto né in caso di assunzioni per le sostituzioni di lavoratori assenti, né per le assunzioni stagionali.
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