Novità pensioni: tutto rimandato a ottobre per quanto riguarda la fase due della riforma delle pensioni. Ecco le prossime mosse dei sindacati.
Le ultime novità sulle pensioni riguardano l’incontro che si è tenuto ieri tra sindacati e Governo per fare il punto sui possibili interventi in materia previdenziale da inserire nella prossima Legge di Stabilità.
Per ora qualsiasi decisione sulle misure da adottare è rimandata al prossimo confronto, che dovrebbe tenersi a ottobre, con il Governo che prende tempo per avere un quadro più preciso delle risorse da poter investire sul capitolo pensioni.
A fronte dell’ennesimo incontro interlocutorio che rimanda il problema senza offrire soluzioni, la delusione è alta tra le lavoratrici donne e tutti coloro che aspettano risposte dall’esecutivo.
Anche i sindacati chiedono di stringere i tempi, e sono pronti a scendere in piazza promettendo mobilitazioni qualora la situazione non dovesse sbloccarsi.
I temi portati sul tavolo del confronto, d’altronde, sono tanti: dalle pensioni delle donne ai lavori di cura, dalla proroga di Opzione donna ai correttivi sulle misure di pensione anticipata quali Ape sociale e Quota 41. Tutto questo senza dimenticare il problema dell’aspettativa di vita, che dovrebbe portare a partire dal 2019 l’età pensionabile a 67 anni.
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dal canto suo, è intervenuto a margine dell’incontro ricordando come il sentiero sia stretto per quanto riguarda le risorse.
Novità pensioni: interventi rimandati a ottobre
Per quanto riguarda i possibili interventi in materia di pensioni e di pensione anticipata delle donne, dunque, è tutto rimandato a ottobre quando le parti dovrebbero tornare a confrontarsi, e il quadro economico dovrebbe essere più chiaro.
Il Governo, infatti, sta aspettando l’approvazione della nota di aggiornamento del Def, il documento di economia e finanza, che consentirà di capire quante siano effettivamente le risorse spendibili per il capitolo pensioni.
I tempi però stringono, e la discussione per la Legge di Bilancio 2018 entrerà a breve nel vivo, con il rischio di non fare in tempo ad inserire eventuali correttivi sulla riforma delle pensioni.
I sindacati sono sul piede di guerra, a fronte dell’ennesimo rinvio. Ad oggi, infatti, nessuna risposta è stata data dall’esecutivo sulla fase due della riforma delle pensioni.
Per lo stop dell’aspettativa di vita il Governo ha chiesto di attendere i dati Istat, e anche per valutare una possibile proroga di Opzione donna o correttivi su Ape sociale e Quota 41 dei lavoratori precoci sono attesi i dati del monitoraggio Inps.
Un’attesa che continua a rimandare il problema.
Novità pensioni: le mosse dei sindacati
I sindacati cercano risposte dal Governo, e nei prossimi giorni presenteranno allo stesso le loro proposte sui temi pensionistici rimasti da affrontare.
In particolare le parti sociali cercheranno di puntare l’attenzione sullo stop dell’aspettativa di vita, in vista dell’aumento dell’età pensionabile prevista per il 2019, sul riconoscimento dei lavori di cura per tutti, sull’estensione dell’Ape sociale e della Quota 41 per tutti coloro che hanno fatto domanda, e sul riconoscimento dei bonus contributivi per tutte le lavoratrici madri, e non solo per coloro che accedono all’Ape sociale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA