L’economia globale ha ancora una miriade di sfide da affrontare.
Europa: il punto della situazione
In Europa, il rischio di coda di un break-up della zona euro e una perdita di accesso al mercato da parte della Spagna e l’Italia sono stati ridotti per la decisione presa dalla Banca centrale europea di sostenere il debito sovrano. Ma i problemi fondamentali dell’unione monetaria- basso potenziale di crescita, recessione in corso, perdita di competitività, e grandi stock di debito privato e pubblico - non sono stati risolti.
Inoltre, il grande patto tra il nucleo della zona euro, la BCE, e la periferia - austerità dolorosa e riforme in cambio di un sostegno finanziario di grandi dimensioni - sta ormai crollando, come la stanchezza dellausterità nella periferia della zona euro si scontra con la stanchezza dei bailout nei paesi core come Germania e Paesi Bassi.
La stanchezza dell’austerità in periferia è chiaramente evidente dal successo delle forze anti-establishment nelle recenti elezioni italiane, le grandi manifestazioni di piazza in Spagna, Portogallo e altrove, e ora il piano di salvataggio delle banche cipriote, che ha alimentato un’enorme rabbia pubblica. In tutta la periferia, i partiti populisti di sinistra e di destra stanno guadagnando terreno.
Nel frattempo, l’insistenza della Germania ad imporre perdite sui depositi bancari a Cipro è l’ultimo sintomo della stanchezza dei bailout nel nucleo. Altri membri del nucleo della zona euro, desiderosi di limitare i rischi per i loro contribuenti, hanno similmente segnalato che i "bail-in" dei creditori sono la strada per il futuro.
Al di fuori della zona euro, anche il Regno Unito sta lottando per ripristinare la crescita, per colpa dei danni causati dagli sforzi del consolidamento fiscale, mentre il sentimento anti-austerità si sta anche diffondendo in Bulgaria, Romania e Ungheria.
Stati Uniti ed economia globale
In questo fragile ambiente globale, l’America è diventata un faro di speranza? Gli Stati Uniti stanno sperimentando diverse tendenze economiche positive: il mercato immobiliare si sta riprendendo, il gas e l’olio di scisto ridurranno i costi energetici e aumenteranno la competitività e anche la creazione di posti di lavoro sta migliorando.
Ma i rischi rimangono. La disoccupazione e l’indebitamento delle famiglie rimane ostinatamente alto. Il drenaggio fiscale causato da imposte in aumento e tagli alla spesa ha colpito la crescita, e il sistema politico non è funzionale.
In sintesi, tra le economie avanzate, gli Stati Uniti sono nella migliore forma relativa, seguiti dal Giappone, dove Abenomics sta rafforzando la fiducia. La zona euro e il Regno Unito restano impantanati nella recessione aggravata da strette politiche monetarie e fiscali. Tra le economie emergenti, la Cina potrebbe dover affrontare un atterraggio duro per la fine del 2014 se le critiche riforme strutturali saranno rinviate, e gli altri paesi BRIC hanno bisogno di allontanarsi dal capitalismo di Stato. Mentre altri mercati emergenti in Asia e in America Latina stanno mostrando più dinamismo rispetto ai BRIC, la loro forza non sarà sufficiente per invertire la tendenza globale.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Naked Capitalism |
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