Non solo Bitcoin: da Ethereum a Dogecoin, ecco chi perde nella settimana nera delle crypto

Pierandrea Ferrari

19/05/2021

09/06/2021 - 11:19

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Domani si chiude una settimana da incubo per il Bitcoin, affossato prima da Elon Musk e poi dalla Banca popolare cinese (Pboc) e dalla BCE. Ma la falla è larga: da Ethereum a Dogecoin, ecco le divise che stanno bruciando mesi di rialzi.

Non solo Bitcoin: da Ethereum a Dogecoin, ecco chi perde nella settimana nera delle crypto

Il crollo del Bitcoin sotto la soglia dei 40.000 dollari, innescato dalle stoccate di Elon Musk, della Banca popolare cinese e della BCE, e tale da certificare un ribasso del 39,7% dai massimi di metà aprile e un ritorno sulle quote di inizio febbraio, sta finendo per sgonfiare anche le quotazioni delle altre Altcoin, dalla crypto della piattaforma decentralizzata Ethereum (fresca di record prima del terremoto) al social token Dogecoin.

Ed ecco il borsino: dai token Eth e Doge a Binance Coin e XRP di Ripple, la falla si apre e divora miliardi di market cap.

Chi perde nella settimana nera delle crypto

Tra i tonfi in doppia cifra spicca dunque la gemella in salsa blockchain del BTC, Ethereum, che sette giorni fa – parametro di riferimento in questa ricognizione, ovvero poche ore prima della giravolta di Musk sui pagamenti in Bitcoin per le auto Tesla – scambiava a 3.727 dollari, già in flessione dal record oltre quota 4.000 di inizio settimana. Al momento della scrittura il token si muove sui 2.945 dollari, centrando un -20,9%.

Va persino peggio a Binance Coin, la crypto dell’exchange USA Binance, seconda Altcoin sul mercato. Prima del terremoto Musk il token scambiava a 678 dollari, a poche spanne dai massimi storici, per poi scivolare fino alla quotazione corrente di 432 dollari, per un triplo salto carpiato all’indietro che vale un -36,2%.

Anche il Dogecoin, che pure era stato gonfiato a più riprese dai tweet dello stesso Musk, ha incassato il dietrofront del tycoon e il doppio colpo Pboc-BCE, con un -16,3% a 0,41 dollari, dopo essere riuscito a sfondare persino la soglia dello 0,60. Va meglio invece a XRP della fintech USA Ripple, ancora impegnata nel braccio di ferro con la SEC sulla vendita dei token: la crypto scambia in ribasso del 5,9% a 1,52 dollari.

Seguono la scia rossa anche Litecoin, -15,1% a 264 dollari, la versione purista del Bitcoin, Bitcoin Cash, -23,5% a 941 dollari, e Chainlink, in contrazione del 26,5% a 36 dollari. Dall’altra parte della barricata resistono (al momento) la Stablecoin Tether e l’Altcoin Cardano, rispettivamente in parità e in rialzo del 2,3%.

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