L’indice azionario giapponese resta inserito all’interno di un trend positivo di breve-medio periodo. Tuttavia l’approdo sulla resistenza di area 20/21mila potrebbe far crollare i prezzi
L’indice azionario giapponese Nikkei-225, il più importante e rappresentativo per la piazza finanziaria di Tokyo (un gradino più in alto dell’indice generale Topix), ha praticamente raddoppiato il proprio valore da quando è stata lanciata l’Abenomics e inaugurata la politica monetaria ultra-espansiva della Bank of Japan. Bisogna, però, ricordare che il rally della borsa nipponica è stato accompagnato dal contestuale deprezzamento dello yen, che è arrivato a perdere più del 50% del proprio valore nei confronti del dollaro statunitense.
L’indice di borsa del paese del Sol Levante si trova ora a contatto con una zona di resistenza chiave di lungo periodo, posta tra 20.000 e 21.000 punti, che storicamente ha decretato rovinosi crolli nell’ordine del 50% o addirittura oltre il 100% (solo in pochi casi, quando superata con decisione, ha visto le quotazioni prendere il volo con successivi guadagni spettacolari). Il rischio caduta dei prezzi è tornato, nonostante la maggior parte dei gestori di fondi di investimento siano molto ottimisti sulle prospettive relative al mercato azionario nipponico.
La politica monetaria ultra-accomodante della Bank of Japan dovrebbe proseguire ancora per molto tempo, anche se al momento appare difficile un’ulteriore espansione del bilancio della banca centrale di Tokyo. Tuttavia, il fatto che l’economia giapponese continui a mostrare clamorosi alti e bassi (fasi di alta crescita si alternano ad improvvisi e inattesi ritorni alla recessione, alta inflazione e deflazione si avvicendano pericolosamente creando squilibri di non poco conto, ndr) potrebbe spingere gli investitori ad abbandonare il Giappone per lidi più tranquilli. L’Abenomics rischia seriamente di avvitarsi su se stessa e l’eventuale crollo dell’azionario locale dalle attuali resistenze potrebbe essere più di un semplice campanello d’allarme.
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