Mutuo troppo pesante? Ecco come funziona oggi il Fondo Gasparrini per sospendere le rate: chi può accedervi, quanto dura e quando conviene davvero.
Sospendere le rate del mutuo è una misura pensata per chi non riesce più a far fronte ai pagamenti mensili. Le cause? Un licenziamento, una spesa imprevista o un calo del reddito possono mandare in crisi anche i bilanci familiari più ordinati.
Nonostante otto tagli dei tassi di interesse tra la fine del 2024 e metà 2025, per molte famiglie, soprattutto quelle con mutuo a tasso variabile, la rata resta comunque alta.
Per chi si trova in questa situazione, lo Stato mette a disposizione uno strumento utile: il Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, meglio conosciuto come Fondo Gasparrini. In parole semplici, permette di mettere in pausa il pagamento delle rate per un periodo di tempo limitato, dando la possibilità di riorganizzare le proprie finanze senza perdere la casa.
Va però chiarito un punto: la sospensione non cancella il debito, ma lo rimanda nel tempo. Ecco perché, prima di farne richiesta, conviene capire bene come funziona e se è davvero la scelta più sensata nel proprio caso.
Come funziona la sospensione del mutuo oggi
Il Fondo di sospensione dei mutui per la prima casa nasce nel 2008 per dare un aiuto concreto a chi, all’improvviso, non riesce più a sostenere la rata mensile. È gestito da Consap, la società pubblica che fa da ponte tra cittadini, banche e Stato in tutte le misure di garanzia economica.
Offre dunque un po’ di respiro a chi attraversa un momento di difficoltà, senza rischiare di perdere la propria abitazione.
Dal 1° gennaio 2024, il Fondo è tornato alle regole ordinarie, dopo la chiusura delle misure straordinarie introdotte durante la pandemia. Oggi consente di sospendere temporaneamente le rate solo in presenza di difficoltà economiche comprovate e rientranti in precisi requisiti stabiliti dalla legge.
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Requisiti di accesso 2025
Per accedere al Fondo Gasparrini occorre:
- avere un ISEE non superiore a 30.000 euro;
- avere un mutuo di importo non superiore a 250.000 euro;
- non aver già beneficiato di 18 mesi complessivi di sospensione (eventuali sospensioni concesse autonomamente dalla banca si sommano al limite);
- avere un mutuo acceso per l’acquisto della prima casa non di lusso;
- essere in regola con i pagamenti fino al momento della difficoltà economica.
Eventi che danno diritto alla sospensione
Può presentare domanda chi si trova in una delle seguenti situazioni (verificatesi dopo la stipula del mutuo e entro i 3 anni precedenti la richiesta):
- cessazione del rapporto di lavoro (tempo indeterminato, determinato, parasubordinato o di agenzia);
- sospensione dal lavoro per almeno 30 giorni consecutivi;
- riduzione dell’orario di lavoro di almeno il 20% per un periodo minimo di 30 giorni consecutivi;
- morte, handicap grave (art. 3, comma 3, Legge 104/1992) o invalidità civile ≥ 80% dell’intestatario o di un cointestatario.
Durata della sospensione
La durata massima varia in base alla gravità della situazione:
- fino a 6 mesi, se la sospensione o riduzione dell’orario di lavoro dura tra 30 e 150 giorni lavorativi consecutivi;
- fino a 12 mesi, se la sospensione o riduzione dell’orario di lavoro dura tra 151 e 302 giorni;
- fino a 18 mesi, se la sospensione o riduzione dell’orario di lavoro dura oltre 303 giorni consecutivi.
- il totale non può comunque superare 18 mesi complessivi durante la vita del mutuo.
Cosa copre il Fondo
Durante la sospensione:
- il 50% degli interessi maturati è coperto dal Fondo Gasparrini;
- il restante 50% resta a carico del mutuatario e viene spalmato sulle rate successive;
- il capitale non viene ridotto: le rate saltate vengono solo posticipate e il mutuo si allunga del periodo sospeso.
Come fare domanda di sospensione del mutuo
Richiedere la sospensione delle rate del mutuo è un procedimento abbastanza semplice, ma serve un po’ di attenzione con la documentazione. Tutto parte dalla banca presso cui è acceso il mutuo: è lì che bisogna presentare la domanda, compilando il modulo ufficiale Consap, disponibile sul sito consap.it nella sezione “Procedura e Modulistica”.
Una volta scaricato e compilato il modulo, il mutuatario deve allegare alcuni documenti fondamentali:
- documento d’identità o passaporto e permesso di soggiorno (per cittadini extra UE);
- attestazione ISEE in corso di validità, con valore non superiore a 30.000 euro;
- prova dell’evento che ha causato la difficoltà economica, che cambia a seconda dei casi:
- lettera di licenziamento o dimissioni per giusta causa (con sentenza o atto transattivo);
- contratto di lavoro e comunicazione di interruzione (per rapporti a termine o collaborazioni);
- provvedimento o dichiarazione del datore di lavoro che certifichi la sospensione o riduzione dell’orario;
- certificato ASL in caso di handicap grave o invalidità civile pari o superiore all’80%.
Una volta ricevuti tutti i documenti, la banca controlla che la domanda sia completa e la invia a Consap in via telematica.
A quel punto entra in gioco Consap, che valuta la richiesta e comunica l’esito entro 15 giorni solari alla banca. Se la domanda viene accettata, la sospensione del mutuo parte dal mese successivo all’approvazione.
Pro e contro della sospensione del mutuo
Sospendere le rate del mutuo non è una decisione leggera. È una scelta che può dare sollievo immediato, ma che va presa con consapevolezza, perché dietro a quel “respiro” ci sono effetti sul lungo periodo che è bene conoscere prima di firmare la richiesta.
Vantaggi
- La sospensione del mutuo può essere una vera ancora di salvezza in caso di difficoltà temporanee.
- Permette di mettere in pausa le rate per un periodo compreso tra 6 e 18 mesi, alleggerendo la pressione economica quando il reddito si riduce o si interrompe del tutto.
- È un modo per riorganizzare le spese senza rischiare di perdere la casa.
Durante la sospensione, il mutuo non viene segnalato come insoluto e non si finisce nelle banche dati dei cattivi pagatori. In altre parole, tutela la reputazione creditizia del mutuatario. In più, la metà degli interessi maturati in questo periodo è coperta dal Fondo Gasparrini, il che riduce il peso economico complessivo.
Infine, per chi ha un mutuo a tasso variabile, sospendere le rate può servire anche a guadagnare tempo: se i tassi scendono ancora, si potrà riprendere a pagare con una rata più leggera.
Svantaggi
- La sospensione non azzera il debito, lo posticipa soltanto.
- Le rate che non si pagano oggi si accumulano e vengono recuperate in seguito, allungando la durata del mutuo e, di conseguenza, aumentando il totale degli interessi da versare.
In pratica, il sollievo immediato si paga con qualche costo in più nel tempo.
Alcune banche, inoltre, possono applicare spese di istruttoria o di gestione, anche se spesso modeste.
Un altro aspetto da considerare è che una volta avviata la sospensione non si può tornare indietro: anche se la situazione economica migliora prima del previsto, bisogna comunque attendere la fine del periodo concordato per riprendere i pagamenti.
Infine, non si può abusare di questa misura: la sospensione può essere richiesta solo per un massimo di 18 mesi complessivi e di solito non più di due o tre volte durante tutta la durata del mutuo.
Alternative alla sospensione
Sospendere le rate non è sempre la scelta migliore. A volte ci sono strade più semplici e, soprattutto, più convenienti per alleggerire la rata senza bloccare del tutto il piano di ammortamento. Le due principali sono la rinegoziazione e la surroga del mutuo.
- Rinegoziazione del mutuo: consente di modificare le condizioni con la stessa banca (durata, tasso, importo rata). Può significare ridurre il tasso d’interesse, cambiare da tasso variabile a fisso (o viceversa), oppure allungare la durata residua del mutuo per abbassare la rata mensile.
- Surroga del mutuo: permette di trasferire il finanziamento presso un altro istituto con tassi più bassi o condizioni più flessibili, senza costi aggiuntivi.
Oggi, con il costo del denaro in discesa e una concorrenza più accesa tra banche, le surroghe stanno tornando di moda. Per molti mutuatari è un modo per ridurre anche di diverse centinaia di euro l’anno senza dover sospendere le rate.
La procedura è gratuita, non prevede penali e la nuova banca si occupa di tutto il passaggio, inclusa l’estinzione del vecchio mutuo.
Attenzione alle conseguenze
Sospendere le rate del mutuo è una soluzione utile ma da gestire con prudenza.
Le rate saltate non vengono cancellate e la durata del mutuo si allunga, comportando un aumento degli interessi totali.
Inoltre:
- la sospensione non è revocabile prima della scadenza concordata;
- il numero massimo complessivo di sospensioni è limitato;
- l’importo massimo del mutuo ammesso è 250.000 euro e l’ISEE non deve superare 30.000 euro.
Quindi quando conviene sospendere il mutuo?
La sospensione delle rate può essere vantaggiosa se si prevede di poter riprendere i pagamenti dopo pochi mesi, permettendo di superare una temporanea difficoltà economica senza intaccare il capitale.
Per mutui a tasso variabile, la sospensione consente inoltre di attendere un possibile ulteriore ribasso dei tassi prima di riprendere l’ammortamento.
In sintesi, per valutare la convenienza della sospensione delle rate di un mutuo è necessario considerare la propria situazione economica, il tipo di mutuo e il possibile impatto in termini di costi e durata complessiva. Come per ogni opzione, un’analisi accurata dei pro e dei contro è essenziale per prendere la decisione più vantaggiosa nel lungo periodo.
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