Il sottosegretario ai trasporti, Erasmo D’Angelis, ha proposto di far pagare ai contribuenti le multe stradali in base al reddito, tenendo conto anche della cilindrata dell’auto. Novità in arrivo?
Multe stradali in base al reddito in arrivo? Dopo la proposta sulla TARES, farla pagare in base all’ISEE e al volume dei rifiuti, anche le multe potrebbero essere agganciate alla ricchezza del contribuente: più guadagni, più paghi, come accade già in Finlandia. Insomma, viva l’equità.
L’idea è del sottosegretario ai trasporti, Erasmo D’Angelis, che, nonostante le difficoltà di attuazione, si dice deciso nel perseguire questo obiettivo.
"Le sanzioni per eccesso di velocità, causa principale degli incidenti stradali, crescono al crescere della velocità eccessiva rispetto alla norma, ma se sono uguali per tutti i cittadini non avranno lo stesso potere di deterrenza. Infatti per contribuenti con redditi e auto molto sopra la media, una multa pesante può risultare di fatto leggera".
La proposta
Il sottosegretario ai trasporti, Erasmo D’Angelis, propone quindi multe più ragionevoli in base al principio della capacità contributiva, sancito dall’art. 53 della Costituzione italiana. D’Angelis spiega:
"Nella riforma del Codice della Strada discuteremo sanzioni in base al reddito per chi supera i limiti di velocità di più di 20 km orari".
E aggiunge:
"Siamo il paese più indisciplinato in Europa, abbiamo ogni anno quasi 80 milioni di multe, dobbiamo continuare con l’opera di prevenzione e di sicurezza, puntando sulla deterrenza".
E per stanare i "finti poveri" un altro parametro di cui si terrà conto sarà la cilindrata dell’automobile.
Sarà davvero possibile?
La domanda nasce spontanea: sarà davvero possibile? Pensiamo all’ipotesi di tagliare le pensioni d’oro, definita incostituzionale dalla Corte Costituzionale.
La Corte ha decretato violato il principio dell’uguaglianza di fronte alla legge dei cittadini, ritenendo il taglio delle pensioni d’oro:
“Un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini”.
Con le multe in base al reddito non potrebbe ripresentarsi la stessa questione? Una "discriminazione di reddito"? I contribuenti sperano di no, ma, ormai siamo abituati, i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. Staremo a vedere.
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