Non paghi la multa? Lo Stato si prende i soldi sul tuo conto

Flavia Provenzani

12/06/2017

Multa non pagata, le conseguenze diventano più dure: prelievo forzoso sui conti correnti per chi non paga.

Non paghi la multa? Lo Stato si prende i soldi sul tuo conto

Non paghi la multa lasciata dal vigile sulla tua auto? Ora lo Stato può prendersi quanto gli spetta forzatamente sul tuo conto tramite una procedura conosciuta a tutti come prelievo forzoso.

A partire dal 1° luglio 2017 per le multe non pagate si applica il prelievo forzoso sui conti correnti, aumentando il danno delle conseguenze per chi decide - o non può - di non pagare l’importo delle multe su automobili e moto. In realtà si tratta di una possibilità attiva dal 2005, ma l’ingresso di Equitalia sotto l’Agenzia delle Entrate potrebbe rendere i controlli molto più facili.

La pratica del prelievo diretto dell’importo della multa direttamente dal conto del risparmiatore sarà molto più semplice grazie alla novità per cui non c’è bisogno dell’opinione del giudice per procedere.

Multa non pagata e non solo: l’incubo del prelievo forzoso è realtà

L’obiettivo del Fisco è quello di snellire le procedure e ridurre l’enorme portata del fenomeno dell’evasione dai contributi e dalle multe che i risparmiatori sono chiamati a pagare.
La multa, naturalmente, è solo uno dei tanti esempi per cui tra pochi giorni il prelievo forzoso sui conti correnti diventerà molto più facile: lo stesso destino spetta a chi non paga le tasse, il bollo aiuto e i contributi all’INPS.

Multe, tasse e prelievo forzoso: cosa cambia dal 1° luglio

Cosa cambia dal 1° luglio 2017 (e soprattutto, perché)? Matteo Renzi, ex primo ministro, aveva promesso la soppressione di Equitalia. E così è stato - almeno formalmente: Equitalia è stata abolita, ma di fatto ha semplicemente cambiato nome in Agenzia delle Entrate - Riscossione, solidificando il rapporto con l’AdE e facilitando la ricerca degli italiani evasori.

In questo modo Equitalia, oltre che ricercare chi evade, ora può agire direttamente pignorando gli importi dovuti dal risparmiatore nei confronti dello Stato sul conto corrente privato dell’interessato.

Multa non pagata: come evitare il prelievo forzoso

Certamente, il processo è molto più complicato rispetto ad un semplice prelievo forzato sul conto corrente e, soprattutto, non è immediato. L’Agenzia delle Entrate si occupa di inviare al risparmiatore debitore le dovute comunicazioni e cartelle esattoriali prima di procedere. La Legge prevede un tempo di 60 giorni in cui il risparmiatore può espiare le sue colpe e pagare quanto dovuto alla nuova Equitalia.

Se entro questo termine di tempo il risparmiatore non avrà provveduto a saldare il suo debito con lo Stato, che sia per una semplice multa o per tasse non pagate da anni, l’Agenzia delle Entrate può procedere al prelievo forzoso su conto corrente.

In alternativa, il debitore può richiedere un piano di rateizzazione oppure opporre ricorso contestando la cifra del debito dovuto.

Tuttavia, come ricorda l’ex Equitalia, la pratica dei pignoramenti senza necessità di ricorrere all’appello di un giudice è prevista dalla legge a partire dal 2005.

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