Multa autovelox, come fare per non pagarla? Ecco quando fare ricorso

Fiammetta Rubini

19/05/2016

19/05/2016 - 09:01

condividi

L’automobilista multato per eccesso di velocità non deve pagare la multa se l’autovelox non è tarato periodicamente e se dimostra che era in uno stato di urgenza. Ecco i casi in cui la multa dell’autovelox viene annullata.

Multa autovelox, come fare per non pagarla? Ecco quando fare ricorso

Multa autovelox addio: se il conducente multato per eccesso di velocità era in uno stato di urgenza può non pagare la multa. La sanzione per autovelox viene annullata anche nel caso in cui l’apparecchio non sia tarato periodicamente. Ecco cosa dice la legge e come fare per non pagare le multe con autovelox.

Tra tutor e autovelox sulle strade c’è poco da stare tranquilli: ogni volta che si supera il limite, anche di poco, si rischia di ricevere una multa, per non parlare della decurtazione dei punti dalla patente.

Il nuovo Codice della strada, infatti, è molto severo per quel che riguarda la sicurezza stradale e i limiti di velocità da rispettare, ma forse non tutti sanno che ci sono dei casi in cui l’automobilista multato dall’autovelox può non pagare la contravvenzione.

Considerato che c’è la prova della foto a dimostrare che si è infranto il Codice della strada, contestare una sanzione per eccesso di velocità nella maggior parte dei casi è inutile, e si è costretti a pagare.

Due sentenze recenti, però, hanno chiarito le situazioni in cui l’automobilista non deve pagare la multa perché questa viene annullata. Per non pagare bisogna dimostrare che uno stato di urgenza o pericolo ha costretto ad andare troppo veloce oppure che la taratura degli autovelox non è verificata con periodicità.

Questo vuol dire che d’ora in poi tutti coloro che riceveranno una multa per eccesso di velocità, per non pagare, troveranno una qualsiasi giustificazione “grave” alla loro spinta sull’acceleratore? Facciamo chiarezza.

Multa autovelox nulla se apparecchio non conforme

Con una sentenza pubblicata l’11 maggio la Cassazione si è pronunciata in merito alle sanzioni con autovelox e ha chiarito che la multa non è valida se la taratura degli apparecchi non è verificata con periodicità. Il conducente multato per aver superato i limiti, quindi, ha diritto a fare ricorso e a non pagare.

Bacchettando ancora una volta le amministrazioni pubbliche che negli anni non si sono adeguate alle nuove norme, la Cassazione ha specificato che le tarature e lo stato di omologazione e conformità devono essere documentabili da chi ha in gestione tutor e autovelox, altrimenti il ricorso del conducente multato verrà accolto.

Multa autovelox: quando si può non pagare

Tra le cause di non punibilità dei reati il codice penale prevede il cosiddetto “stato di necessità”. Visto che le contravvenzioni amministrative seguono gli stessi principi del diritto penale, il conducente che supera il limite di velocità e viene sorpreso dall’autovelox è esonerato dal pagamento della multa se la guida troppo veloce è stata dovuta alla necessità di salvare sé o altri soggetti da un pericolo attuale di un danno grave alla persona.

Tuttavia, perché sia accolta la richiesta di non pagare la multa dell’autovelox, sono necessarie delle condizioni:

  • il pericolo deve essere “attuale”, e cioè la situazione è così urgente che non può essere rimandata a un altro momento (un esempio: mentre siete in macchina a vostra moglie si sono rotte le acque e dovete correre in ospedale);
  • il pericolo non è stato causato volontariamente dal conducente;
  • l’unico modo per evitare il pericolo è superare il limite di velocità;
  • il pericolo è proporzionato all’illecito: violare il Codice della strada è un reato perché mette a rischio la sicurezza del conducente ma anche di tutte le altre persone in strada. Per cui si può andare a 200km/h se c’è in gioco la vita di un bambino, per esempio, e non certo per salvare una piantina agonizzante.

Il “pericolo attuale” inteso dalla legge non deve essere per forza certo, ma è considerato tale anche la “ragionevole minaccia” di un prossimo danno.

Può trattarsi dello stato di salute di un trasportato, ma anche di una semplice sintomatologia che può far presumere un rischio, anche se poi non sussistente.
Attenzione, però: la stessa cosa non vale nel caso in cui si guidi troppo veloce per portare una persona in ospedale per il timore che, un giorno, possa avere un serio danno alla salute. In questo caso si tratta di ansia del soggetto, e non di urgenza reale.

Multa autovelox: come dimostrare lo “stato di necessità”

Viene esonerato dalla multa per eccesso di velocità anche chi dimostra di essere accorso a soccorrere un amico che ha avuto un incidente stradale anche se le sue condizioni non sono così gravi. In pratica lo “stato di necessità” può essere anche di probabilità: bisogna mettersi nei panni del conducente nel momento in cui ha accelerato e oltrepassato i limiti di velocità imposti dal Codice della strada e tenere conto di tutte le circostanze concrete in cui si è trovato a compiere l’illecito.

Solo in questi casi sopracitati il conducente potrà evitare la multa, ma se le sue difese non dovessero essere accolte dalla volante o dalla polizia che, dopo la foto scattata dall’autovelox, ha notificato la multa a casa del conducente, bisognerà rivolgersi al giudice di pace.

Le prove sono necessarie: vista la delicatezza del caso non ci si potrà basare sulle testimonianze dei presenti, ma bisognerà avvalersi di prove concrete come certificati o altre documentazioni.

Argomenti

# Multe

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO