La Corte Costituzionale boccia gli autovelox: quali multe si possono contestare?

Stefania Manservigi

19 Giugno 2015 - 15:26

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La Corte Costituzionale nella sentenza 113/2015 ha bocciato le regole del Codice della Strada che prevedevano che non tutti gli autovelox fossero sottoposti a controlli periodici, aprendo in questo modo la strada dei ricorsi. Ma quali sono le multe che si possono contestare?

La Corte Costituzionale boccia gli autovelox: quali multe si possono contestare?

Tutti gli autovelox devono essere sottoposti a controlli periodici e le multe prodotte da autovelox che non vengono periodicamente controllati sono illegittime.
E’ quanto affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza 113/2015 depositata ieri; la Consulta ha infatti bocciato le regole del Codice della Strada che non prevedevano che tutti gli autovelox «siano sottoposti a verifiche periodiche di funzionalità e taratura».
La sentenza potrebbe incidere su molte contravvenzioni emesse negli ultimi tempi, andando a pesare sulle casse pubbliche di molti Comuni: infatti è stato stimato che, in caso di ricorso da parte degli automobilisti interessati, potrebbe venire a mancare un gettito pari a 1,2 miliardi di euro. In questo modo molti Comuni, a causa di questa bocciatura da parte della Consulta, potrebbero ritrovarsi con un buco in bilancio.

Multe e autovelox, cosa prevede la legge?
Le regole del Codice della Strada bocciate dalla Corte costituzionale sono quelle che distinguono gli autovelox in due famiglie: gli autovelox mobili, ossia quegli apparecchi impiegati sotto il controllo di una pattuglia di polizia, e gli autovelox che si trovano fissi sulle strade e funzionano in modo automatico.
Secondo la legge, dunque, solamente questi ultimi dovrebbero essere sottoposti a controlli periodici che ne verifichino la funzionalità e la taratura, così come previsto dai principi fissati dal Ministero delle Infrastrutture nel 2005 a integrazione del decreto ministeriale del 29 ottobre 1997. Questo decreto esclude la necessità di verifiche periodiche per gli apparecchi «impiegati sotto il controllo costante degli operatori di polizia stradale».
Proprio questa disposizione ( articolo 45, comma 6 del Codice della Strada) è stata oggetto di giudizio da parte della Corte Costituzionale che ha accolto la tesi della «palese irragionevolezza». La motivazione portata a sostegno della norma, ossia la capacità dell’agente di polizia che utilizza l’apparecchio di riscontrare eventuali problemi di funzionalità dello stesso, è stata smontata dalla Consulta.

Autovelox, quali sono le multe per cui è possibile fare ricorso?
Prima di fare ricorso appellandosi alla sentenza della Corte Costituzionale è bene capire quali sono le multe contestabili. Non tutte, infatti, possono essere contestate sulla base della sentenza 113/2015.
Innanzitutto bisogna considerare che sono conestabili le multe prodotte dagli autovelox mobili, ossia in dotazione a pattuglie stradali. La particolarità che permette di capire che la contravvenzione è stata prodotta da uno di questi apparecchi è il riferimento presente nella stessa agli agenti che hanno effettuato la rilevazione.
Secondo punto da controllare è che sulla multa non venga riportato che l’autovelox sia stato sottoposto a una taratura recente.
La multa, inoltre, non deve essere stata pagata.
E’ bene ricordare infine che l’annullamento della contravvenzione non viene fatto d’ufficio, ma deve essere sempre l’automobilista a proporre ricorso.

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