Movimento 5 Stelle: cosa prevede l’accordo Conte-Grillo

Giorgia Bonamoneta

12 Luglio 2021 - 00:21

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Crisi del Movimento 5 Stelle scongiurata e ora? Il nuovo statuto non è stato ancora divulgato, ma sembra che i due grandi motivi di scontro non sia stati del tutto risolti. Cosa sappiamo?

Movimento 5 Stelle: cosa prevede l’accordo Conte-Grillo

Il momento definitivo della rottura tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sembrava essere il commento del fondatore sulle capacità e le abilità manageriali dell’ex premier. “Lui non può risolvere i problemi del M5s. Non ha visione politica né capacità manageriale”, aveva scritto sul suo blog Grillo.

Dopo settimane di litigi, urla al telefono e insulti in mondo visione i due “sfidanti” sembrano finalmente aver raggiunto un accordo sugli argomenti più discussi: il limite dei due mandati e il potere del Garante.

Il nuovo Statuto, quello dell’accordo, non è stato ancora divulgato, ma Giuseppe Conte ha fatto sapere, tramite il suo profilo Facebook, di essere molto soddisfatto del risultato raggiunto. Sembra però confermato il ruolo di Garante di Beppe Grillo, forse con meno influenza rispetto a prima e rimane in dubbio la questione del “terzo mandato”. Cosa sappiamo dell’accordo tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo?

Accordo di pace tra Grillo e Conte: quali i punti ancora in discussione?

I pentastellati si fanno i complimenti a vicenda su come è stata gestita la crisi Conte-Grillo. “È arrivato il momento di metterci a remare tutti insieme”, scrive Roberto Fico e ancora Davide Crippa: “Ha prevalso il senso di squadra e per questo ringrazio i colleghi”. Lo stesso Giuseppe Conte si è detto soddisfatto del risultato ottenuto, ma di quale risultato stiamo parlando?

Dopo giorni di crisi, litigi e insulti ecco finalmente i due esponenti del Movimento 5 Stelle trovare finalmente un accordo. Non è stato facile, è servito l’intervento di altri deputati per calmare le acque, ma alla fine sembra andato tutto bene. Più o meno.

Il nuovo accordo non è stato ancora divulgato, ma qualche notizia sembra essere trapelata sottobanco, tanto che alcuni giornali italiani riportano per certa la conferma a Garante di Beppe Grillo, seppur con alcune limitazioni sull’influenza che può esercitare sul movimento.

Sulla questione del “terzo mandato” invece ancora nessun accordo. Giuseppe Conte sembra voler prima far calmare le acque per poter in seguito discutere nuovamente la possibilità, insieme ad altri deputati, di far sparire il limite dei due mandati.

Quali erano i punti di scontro tra Conte e Grillo?

Se si guarda ai motivi del litigio tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo non sembra esserci stato un grande passo avanti. Eppure non mancano le parole di complimenti dei deputati 5Stelle sul lavoro svolto per far accordare i due.

Primo punto di scontro è stato sul ruolo del Garante (art 8. dello statuto) che prevedeva (o prevede non sappiamo ancora il contenuto del nuovo statuto) “il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme del presente Statuto”.

L’altro grande motivo di contrasto è stata ed è la questione dei due mandati come limite per ricandidarsi. A rischio rielezione erano in molti, circa 83 grillini (quelli eletti nel 2013) tra cui nomi come Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, Alfonso Bonafede, Vito Crimi, Nicola Morra, Danilo Toninelli, Laura Castelli, Riccardo Fraccaro, Barbara Lezzi.

Giuseppe Conte si è dimostrato sulla linea opposta di Grillo. Per il primo motivo di scontro, sul Garante, avrebbe voluto instaurare un discorso sul potere e l’influenza, mentre sul “secondo mandato” Grillo sembrava non voler cedere alla possibilità di eliminare il limite, tanto da aver incentrato il suo ultimo intervento sul blog personale proprio sull’argomento.

Tra un complimento e l’altro non si conosce però ancora il contenuto del nuovo statuto, su cui i due esponenti del M5S dovranno ancora lavorare a lungo. Nel frattempo “si ricomincia a remare tutti insieme”, scrive Roberto Fico.

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