Moody’s frena sull’Italia: stime Pil in calo nel 2022

Violetta Silvestri

26 Maggio 2022 - 15:11

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L’agenzia di rating Moody’s ha aggiornato le sue stime sulla crescita nel mondo, con un focus anche sull’Italia. Il Belpaese arretra nelle previsioni, viste in peggioramente già nell’anno in corso.

Moody’s frena sull’Italia: stime Pil in calo nel 2022

Non c’è solo l’Italia nel mirino dell’aggiornamento - in ribasso - delle stime di crescita di Moody’s.

L’agenzia di rating ha messo il freno alla ripresa delle principali potenze mondiali, valutando con nuovi parametri il prossimo futuro sempre più schiacciato da guerra, inflazione, politiche monetarie restrittive, venti di recessione.

Per il nostro Paese le stime aggiornate raccontano di un peggioramento evidente rispetto a quanto previsto nella primavera.

Di quanto crescerà l’Italia secondo Moody’s e perché ci sarà un rallentamento?

Italia e crescita: Moody’s abbassa le stime

L’Italia arretra nello slancio di crescita: è quanto stima Moody’s nei suoi aggiornamenti globali.

Rispetto al +3,2% di marzo, il Pil del Belpaese è ora visto aumentare del 2,3% nel 2022. Anche il prossimo anno sarà più contratto, con una ripresa dell’1,7% rispetto alla precedente valutazione a +2,1%.

Con un’inflazione che dovrebbe raggiungere il 6% nell’anno in corso, la nostra nazione è considerata in affanno, con “una contrazione dei consumi privati nel trimestre in corso e una ripresa della crescita al di sotto del potenziale nella seconda metà dell’anno”. Il motivo principale è il colpo inferto dai prezzi elevati.

La spinta per l’Italia dovrebbe arrivare dal Pnrr, nello specifico dalla spesa in conto capitale stimolata dal pacchetto di ripresa Next Generation EU.

Non solo Italia: chi rallenta nelle stime Moody’s

L’agenzia di rating ha analizzato anche le altre potenze globali e lo scenario, in generale, non è dei migliori.

L’Europa, per esempio, resta in bilico poiché “le famiglie devono fare i conti con una prolungata compressione del reddito reale ed è improbabile che l’impatto dei pacchetti di sostegno del governo, inclusi sconti energetici, assistenza al reddito e riduzioni dell’imposta sul valore aggiunto, attenuerà completamente gli effetti dell’elevata inflazione.”

L’Eurozona crescerà del 2,3% invece che del 2,5% come precedentemente previsto. In calo anche le stime sulla Francia nel 2022 e sul Regno Unito nel 2023. D’altronde, gli effetti di una guerra così incerta come quella ucraina, con la variabile gas che rischia di esplodere, non promette nulla di buono per il vecchio continente così legato alle forniture russe.

Gli stessi Usa sono valutati in rallentamento: da +3,7 a +2,8% nel 2022 e da +2,5% a +2,3% nel 2023.

Per la Cina, Moody’s prevede una crescita a +5,3%, in lieve ripresa dal +5,2% precedente.

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