Il segretario del Tesoro americano Steven Mnuchin rompe il silenzio e parla di impegno per una riforma sulle tasse entro il mese di agosto.
Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Steven Mnuchin ha dichiarato giovedì di volere che una riforma fiscale "molto significativa" prima della pausa di agosto del Congresso. L’obiettivo, tuttavia, potrebbe rivelarsi difficile da raggiungere data la fitta agenda dei legislatori statunitensi.
"Vogliamo che si faccia prima della pausa di agosto. Stiamo lavorando a stretto contatto con la leadership alla Camera e al Senato e stiamo cercando un piano combinato",
ha dichiarato all’emittente CNBC nella sua prima intervista televisiva da quando ricopre la sua carica all’interno dell’amministrazione Trump.
Il presidente Donald Trump ha più volte fatto riferimento alla riforma fiscale e alla revisione della normativa da quando si è trasferito alla Casa Bianca, alimentando un certo ottimismo tra i capi d’azienda e gli investitori.
Finora, il piano di Trump sulla riforma fiscale non è chiaro. Ha promesso ai dettagli di un piano fiscale nelle prossime settimane, senza dire molto sul fatto che si tratti di una versione della sua proposta delineata durante la campagna elettorale o se invece sarà più simile alle intenzioni dei Repubblicani.
Il Senato degli Stati Uniti non ha ancora presentato alcuna proposta.
Il Congresso entro il mese prossimo dovrebbe presentare una legislazione che abroghi anche solo parzialmente l’Affordable Care Act - anche detto Obamacare - prima di potersi occupare della riforma fiscale. Mnuchin ha assicurato che la Casa Bianca ed entrambe le camere del Congresso USA "stanno lavorando insieme" sul piano fiscale.
Mnuchin ha anticipato che l’amministrazione è "principalmente focalizzata su un taglio delle tasse sul reddito medio e su una semplificazione per le imprese".
Alcune analisi indipendenti hanno stimato che il piano fiscale di Trump darà vantaggio alle persone ricche molto più rispetto a quello della classe media. Nel novembre 2016 Mnuchin aveva detto alla CNBC di non voler "alcun taglio in assoluto alle tasse per la classe alta", dichiarazione che il senatore Ron Wyden ha soprannominato la "regola Mnuchin".
Il nuovo segretario del Tesoro ha indicato che se i ricchi riceveranno un taglio delle tasse, allora questo sarebbe accompagnato ad una fine di tutta una serie di scappatoie di cui attualmente beneficiano i più abbienti.
Riforma tasse USA: il nodo delle importazioni
Mnuchin ha fatto riferimento anche al cosiddetto “adeguamento alle frontiere” (border adjustment), un punto fondamentale del piano fiscale dei Repubblicani. Include nuove tasse sulle importazioni, che portano nuove entrate ma aumentano i costi per le aziende che utilizzano componenti prodotti all’estero o rivenditori che vendono agli americani realizzati in Asia e altrove. Il piano non prevede una tassazione sulle importazioni, ed è questo il motivo per cui molti produttori statunitensi sostengono il piano di Trump.
Molti rivenditori invece si oppongono alla possibile riforma, e diversi senatori chiave hanno già espresso i propri dubbi, mettendo il border adjustment in dubbio. Mnuchin ha detto che "stiamo ricercando" l’adeguamento alle frontiere, notando che il piano offre "aspetti interessanti", ma anche detto che "vi sono alcune preoccupazioni."
Mnuchin fatto eco ad altri membri dell’amministrazione Trump sottolineando il fatto che il piano fiscale non debba essere giudicato da quante tasse vengono tagliate senza tenere conto della crescita economica.
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