Che cosa rischiamo se non paghiamo la mini Imu? L’applicazione di sanzioni fino al 30 per cento ma non solo: anche interessi e spese di notifica. Vediamo insieme come funziona e che cosa fare.
Mini Imu 2014: che cosa succede se non si è pagata? Una domanda che, dopo la prevista scadenza del prossimo 24 gennaio, potrebbe balenare nella mente di più di un italiano, con particolare riferimento a tutti quelli a basso reddito che non riusciranno [a far fronte al pagamento nei tempi prefissati. Per omesso versamento, infatti, si è soggetti a una sanzione fino al 30 per cento, oltre a interessi e spese di notifica da parte dei Comuni, che potranno far recapitare ai cittadini inadempienti un apposito atto di accertamento.
I ritardi e le relative sanzioni: differenze tra omesso e tardivo versamento
Tuttavia, c’è ritardo e ritardo. Chi adempierà al pagamento con un ritardo inferiore ai 15 giorni, infatti, verrà sanzionato sulla basa del numero dei giorni di ritardo: 2 per cento per ognuno. Ciò significa, ad esempio, che con 10 giorni di ritardo ci si vedrebbe infliggere una sanzione complessiva pari al 20 per cento. Dal 15 esimo giorno di ritardo in poi, come già accennato, si subirà invece una sanzione fissa del 30 per cento. Percentuali tali da rendere l’Imu non più tanto mini e, per evitare le quali, conviene sicuramente ricorrere al ravvedimento operoso, che consente l’applicazione delle sanzioni in misura pari a un decimo di quanto originariamente previsto (solo per i ravvedimenti entro trenta giorni dalla scadenza, oltre la riduzione scende a un ottavo).
Contestabili importi anche al di sotto dei 30 euro
Mini o non mini, insomma, questa tranche di Imu non è da prendere alla leggera: la legge di Stabilità, varata lo scorso dicembre 2013, prevede infatti la possibilità per i Comuni di emettere accertamenti anche per gli importi al di sotto dei 30 euro. Secondo il Sole 24 Ore oggi in edicola, inoltre, quanto previsto per il ravvedimento Imu 2013 (il versamento del saldo senza sanzioni né interessi) non troverebbe applicazione per ciò che riguarda la mini Imu.
E’ possibile il differimento?
Molto difficile, infine, appare anche la strada di un possibile differimento: il lungo e tormentato percorso della mini Imu rappresenta infatti solo l’ultima tappa dell’estenuante braccio di ferro tra Governo e Comuni sull’abolizione della tassazione relativa alle prime abitazioni.
Abolizione che, di fatto, ha creato una vera e propria voragine nelle casse comunali, tali da costringere l’esecutivo a disporre un aumento delle future aliquote Tasi affinché si possano concedere detrazioni per i cittadini a basso reddito (sulla falsariga di quanto previsto per l’Imu 2012). Aliquote che, però, non hanno ancora visto la luce, in attesa del varo del decreto Lupi sulla casa. Un appuntamento da non perdere, quindi, soprattutto per capire se – e in quale modo – il Governo intende fare fronte alla richiesta dell’Anci di un ulteriore miliardo di euro, proprio per colmare la differenza tra Imu e Tasi.
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