Mercati: ecco i due segnali da non sottovalutare

C. G.

18 Aprile 2017 - 18:00

Mercati: gli investitori sono ottimisti o pessimisti in merito al futuro dell’economia? Ecco due segnali da non sottovalutare.

Mercati: ecco i due segnali da non sottovalutare

Mercati: due segnali da non sottovalutare stanno alzando il velo sul sentiment degli investitori.

In particolare, con riferimento a Wall Street, molti analisti hanno fatto notare come l’ottimismo stia scemando e come presto potrebbe aprirsi una fase di pessimismo sul mercato.

Alla base di queste teorie e analisi riportate dalla CNBC ci sono due elementi da non sottovalutare. In primis il forte rialzo messo a segno dal prezzo dell’oro e in secundis l’andamento dello spread tra i rendimenti dei Treasury a 2 e a 10 anni che è sceso ai minimi toccati a novembre con l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America.

Mentre lo spread tra i Treasury è praticamente crollato, in direzione opposta si è mosso il prezzo dell’oro che ha messo a segno un rally di circa 2 punti percentuali ed è arrivato a toccare i massimi di novembre, ossia quelli raggiunti poco prima dell’elezione di Trump. Analizziamo nel dettaglio quelli che, secondo alcuni analisti, potrebbero essere due elementi a favore di un rinnovato pessimismo degli investitori sul mercato.

Mercati e pessimismo in arrivo: i Treasury USA

Lo spread, ossia il differenziale, tra i rendimenti sui Treasury USA a 2 e a 10 anni è una misura tradizionalmente utilizzata per evidenziare le aspettative degli investitori e degli esperti nei confronti dell’economia. I bond a lunga scadenza hanno spesso un rendimento annuo più elevato rispetto a quello dei bond a breve termine, cosa che risulta essere particolarmente vera nel momento in cui ci si aspetta che la crescita economica spinga in alto il tasso di inflazione futura.

Al contrario, quando crescono i dubbi sulla salute economica, gli investitori iniziano a pensare che l’inflazione nel lungo periodo sarà più bassa di quella nel breve periodo; così i rendimenti dei bond a lungo termine scendono rispetto a quelli a breve. Secondo questa logica il calo dello spread tra rendimenti mostra che gli investitori stanno diventando sempre più pessimisti nei confronti della crescita economica.

Mercati e pessimismo: il prezzo dell’oro

Un altro indicatore del crescente pessimismo degli investitori riguarda l’andamento rialzista del prezzo dell’oro che è tornato a viaggiare sopra quota $1.286 l’oncia. Si ricordi che gli investitori ricorrono al bene prezioso quando sono meno ottimisti e attratti ad esempio dall’azionario.

Tuttavia, secondo quanto affermato da Craig Johnson, analista della Piper Jaffray, il rialzo della quotazione rappresenta più un aggiustamento delle aspettative del mercato che un trend rialzista di lungo periodo.

Il livello chiave da monitorare per l’analista è quello a $1.300. Se il prezzo dell’oro non sarà in grado di raggiungere tale soglia allora quello attuale si configurerà come un semplice rally momentaneo, mentre il trend di lungo periodo continuerà ad essere orientato al ribasso. Una nuova ondata di pessimismo sarà davvero in arrivo a Wall Street?

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