Medici vs infermieri: continuano le polemiche per il ruolo in ambulanza e all’interno del Pronto Soccorso.
Medici e infermieri si preparano allo scontro?
Questa domanda è abbastanza provocatoria, ma rispecchia quanto sta accadendo negli ospedali in questi ultimi anni.
Infatti, da quando è stata introdotta la laurea triennale per poter diventare infermiere, questi si sono specializzati sempre di più tanto che in alcune occasioni possono anche fare a meno dell’aiuto dei medici.
È notizia degli ultimi giorni lo scontro tra medici e infermieri per quanto riguarda il soccorso in ambulanza. Nel dettaglio, l’Ordine dei Medici di Bologna ha inflitto dei durissimi provvedimenti disciplinari a tre professionisti “colpevoli” di aver approvato dei protocolli che prevedono la presenza di infermieri da soli a bordo delle ambulanze.
Il tema delle sospensioni adesso è finito in Parlamento, dove la maggior parte dei membri ha difeso i protocolli adottati in Emilia Romagna, definendo l’Ordine di Bologna come uno dei più “conservatori d’Italia”.
Questo però è solamente uno dei tanti episodi che vede medici e infermieri scontrarsi tra di loro, con quest’ultimi che rivendicano un ruolo più importante all’interno della struttura ospedaliera. Infatti, sono tantissimi quegli infermieri che affidano le loro lamentele sui social network, diffondendo hashtag come #noisiamopronti e #valorizzazioneprofessionale.
Inoltre, c’è da considerare che presto gli infermieri potrebbero persino specializzarsi. Infatti, è da un po’ che nella Conferenza Stato-Regioni è ferma una proposta di legge in cui si prevede l’introduzione di specializzazioni universitarie per infermieri. E siamo sicuri che se le premesse sono queste, dopo la sua approvazione gli scontri tra medici e infermieri non faranno che aumentare.
Medici vs infermieri: chi sulle ambulanze?
Quando si chiama il 118 chi c’è a bordo delle ambulanze? Sia in Emilia Romagna che nel resto d’Italia, nella maggior parte sulle ambulanze ci sono medici e infermieri specializzati.
Tuttavia, è possibile che per alcuni tipi d’intervento (per le tipologie di soccorso “intermedio”) a bordo delle ambulanze ci siano solo infermieri che possono fare diagnosi e prescrivere farmaci.
In teoria non c’è niente di strano in tutto ciò, in quanto dopo l’introduzione della laurea triennale per diventare infermieri questi sono sempre più competenti e specializzati.
Per l’Ordine dei medici bolognese, invece, si tratta di una gravissima violazione deontologica, poiché si tratta di “esercizio abusivo della professione”. Giancarlo Pizza, presidente dell’Ordine dei medici bolognese, ha dichiarato a Repubblica Bologna che “noi ci occupiamo della sicurezza dei cittadini, e l’atto medico non è delegabile”.
Adesso la procura ha aperto un’inchiesta sui protocolli e sulle varie istruzioni operative che regolano l’intervento degli infermieri nelle ambulanze. In passato uno scontro simile c’è stato per la regione Toscana, dove ha trionfato il fronte degli infermieri.
In attesa di una decisione a riguardo, alcuni esponenti politici hanno espresso il proprio parere sulla questione. Ad esempio, la deputata Donata Lenzi del PD ha parlato di “un’altra tappa della guerra tra innovazione e conservazione” che vede rispettivamente infermieri da una parte e medici dall’altra.
Medici vs Infermieri: chi nel Pronto Soccorso?
Così come per le ambulanze, c’è una guerra aperta tra medici e infermieri sulle competenze che ognuno deve avere nel Pronto Soccorso.
Infatti, ci sono state moltissime polemiche sul tema del “see and treat”, cioè quel procedimento per cui un infermiere può trattare determinati pazienti arrivati in Pronto Soccorso senza dover richiedere la consulenza del medico.
Naturalmente non si tratta di casi sanitari rilevanti, ma solo di quei pazienti che presentano delle ferite non importanti. La presidentessa del Collegio degli infermieri, Barbara Mangiacavalli ha rivendicato la liceità di questo meccanismo, dichiarando che: “in questo caso non c’è diagnosi e nemmeno prescrizione, che sono prerogative esclusive del medico. E quindi possiamo occuparcene noi, seguendo i protocolli che regioni come Toscana e Lazio hanno fatto sull’argomento”.
Medici vs infermieri: la causa è l’evoluzione
Quello degli infermieri è un mestiere in continua evoluzione. Infatti, mentre prima dell’introduzione della laurea triennale questi venivano visti come un ruolo secondario all’interno della struttura ospedaliera adesso stanno ottenendo maggior rilevanza.
Sono sempre di più quegli infermieri che grazie al percorso di studi intrapreso diventano docenti universitari. Per non parlare di quelle strutture sperimentali dove gli infermieri dirigono degli interi reparti in cui i dottori sono solamente dei consulenti.
Inoltre, presto gli infermieri potrebbero persino specializzarsi. Infatti, in esame presso la Conferenza Stato-Regioni c’è una norma che prevede l’avvio di specializzazioni universitarie per infermieri, divise in sei diverse aree disciplinari:
- servizi territoriali;
- intensiva e dell’emergenza;
- medica;
- chirurgia;
- neonatologica e pediatrica;
- della salute mentale e delle dipendenze.
Qualora questa norma venisse approvata si tratterebbe di un’altra tappa dell’evoluzione del mestiere degli infermieri che nonostante sia vista di buon grado dalla maggior parte dei medici, non è ancora accettata da alcuni conservatori della professione.
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