Salvini a processo sul caso Gregoretti: il voto decisivo è stato fissato per il 12 febbraio. I deputati della Lega voteranno sì all’autorizzazione a procedere. Salvini rischia una condanna per sequestro di persona.
Matteo Salvini potrebbe subire un processo per sequestro di persona per i fatti accaduti a bordo della nave Gregoretti la scorsa estate. La Giunta per l’immunità del Senato ha già dato il primo via libera al processo, adesso manca la votazione definitiva che è stata fissata per mercoledì 12 febbraio 2020.
Salvini si difende dalle accuse invocando “la salvaguardia dei confini nazionali” e incita i suoi a votare a favore dell’autorizzazione a procedere, convinto nella sentenza di assoluzione da parte del tribunale di Catania.
In caso di condanna, invece, troverebbe applicazione la Legge Severino, per effetto della quale Matteo Salvini sarebbe fuori dai giochi della politica e dalle prossime elezioni, infatti risulterebbe incandidabile e non eleggibile.
Matteo Salvini: c’è la data del voto sul caso Gregoretti
Mercoledì 12 febbraio 2020 arriverà in Aula la votazione sul caso Gregoretti che vede Salvini accusato di sequestro di persona. I fatti si riferiscono alla scorsa estate, quando l’ex Ministro dell’Interno vietò ai 130 migranti a bordo di scendere a Lampedusa, analogalmente a quanto accaduto nell’episodio della nave Diciotti.
Lo scorso 20 gennaio la Giunta per le Immunità del Senato ha votato a favore del processo; ed è stato proprio Salvini a spingere i suoi a votare in tal senso, convinto della sua innocenza. Il 12 febbraio ci sarà la seconda votazione, quella definitiva, e anche stavolta Salvini ha ordinato ai suoi di votare sì.
Se Salvini andasse a processo e se le accuse di sequestro fossero confermate, il leader del Carroccio sarebbe fuori dai giochi politici e dovrebbe cessare immediatamente gli incarichi pubblici, ciò in applicazione della Legge Severino.
Salvini, rischia l’incandidabilità in caso di condanna
Si avvicina per Matteo Salvini lo spettro del processo e della relativa sentenza di condanna. Se la magistratura confermasse le accuse, Salvini sarebbe condannato alla reclusione da sei mesi a otto anni (ex articolo 605 del Codice penale), il che farebbe scattare immediatamente la Legge Severino.
L’ex Ministro dell’Interno a quel punto diventerebbe ineleggibile e non candidabile. La legge Severino prevede anche che chi subisce una sentenza di condanna durante il mandato rischia la decadenza dall’incarico che si aggiunge all’ineleggibilità per i successivi 18 mesi. Il reintegro nelle funzioni ci può essere solo in caso di una successiva sentenza positiva in Corte d’Appello.
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