Materie prime: nuovo massimo del 2019 per il greggio

Ufficio Studi Money.it

22 Febbraio 2019 - 18:10

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La settimana si appresta a concludersi e tra le principali commodity spicca il rame. Il platino si aggiudica la seconda posizione, mentre il WTI la terza. Male il frumento, l’unica commodity che rimane in territorio negativo su base weekly

Materie prime: nuovo massimo del 2019 per il greggio

La settimana delle materie prime si appresta a concludersi con un generale segno positivo. Unica eccezione per il frumento che registra l’unica performance negativa cedendo il 2,98%.

Il miglior saldo a livello settimanale è registrato dal rame che segna un +5,14%, il platino si aggiudica la seconda posizione mentre il petrolio texano la terza, con performance rispettivamente pari a 4,56% e 3,20%.

Tra i metalli preziosi spicca l’argento che oggi segna una performance dello 0,91%, a seguire l’oro che al momento segna un progresso dello 0,81%. Performance contenute anche per il gasolio, lo zucchero e il mais che segnano progressi frazionari rispettivamente dello 0,58%, 0,42% e dello 0,30%.

La performance giornaliera migliore di oggi è segnata dal platino con un saldo positivo del 2,32%, il rame rimane in seconda posizione con una performance dell’1,59%, il WTI si aggiudica invece la terza posizione con un rialzo dello 0,72%.

Focus del giorno: petrolio segna nuovi massimi del 2019

Oggi il future sul WTI ha segnato un nuovo massimo del 2019 a 57,81 dollari al barile. Ulteriori guadagni sono stati attenuati dalla produzione di petrolio greggio degli Stati Uniti, che ha toccato un record di 12 milioni di barili al giorno e un aumento delle esportazioni dal paese.

Secondo l’Energy Information Administration, la produzione di petrolio greggio negli Stati Uniti, che ha raggiunto 12 milioni di barili al giorno per la prima volta la scorsa settimana, sta parzialmente compensando i tagli dell’OPEC. Gli Usa sono l’unico paese a raggiungere quel livello di produzione di petrolio.

Con l’aumento delle forniture statunitensi, Goldman Sachs ha affermato che quest’anno le forniture non OPEC cresceranno di 1,9 milioni di barili quest’anno, più che compensando i tagli imposti dal cartello.

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