Per evitare l’apertura di una procedura non bastano gli annunci, Roma “deve prendere provvedimenti concreti”. Il vicepresidente della Commissione Ue avverte l’esecutivo italiano: “la correzione sui conti deve essere consistente”.
I decimali non bastano, la correzione sui conti italiani deve essere consistente. Questo il monito che arriva dal vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis.
Dopo le aperture arrivate da importanti esponenti dell’esecutivo italiano, la Commissione Ue, per bocca di Dombrovskis, ha fatto sapere che il governo dovrà fare molto di più per evitare l’apertura di una procedura di infrazione.
Il calo al 2,2% non basta
Il funzionario, nel corso di un’intervista concessa al quotidiano "la Stampa", ha rimarcato che dall’Italia sono attesi “provvedimenti concreti” che, tradotto, vuol dire “che serve una correzione consistente”.
Il calo dello 0,2% nel rapporto deficit/Pil, che in questo modo scendere al 2,2%, proposto dalle autorità italiane, “non è sufficiente” e la distanza con le richieste in arrivo da Bruxelles rimane “molto ampia”.
“Come Commissione abbiamo espresso unopinione e abbiamo tratto delle conclusioni: ora i governi le stanno valutando e diranno la loro sulla necessità di aprire una procedura. {{Riteniamo che la traiettoria di bilancio scelta dallItalia sia controproducente per leconomia italiana stessa”.
"È importante che lItalia riconsideri la sua traiettoria di bilancio. […] Ne abbiamo parlato alla cena di sabato con il presidente Juncker e il premier Conte. È in corso un dialogo per trovare una soluzione".
Dombrovskis valuta in senso positivo il fatto “che i toni della discussione stiano cambiando. È importante che ci siano provvedimenti concreti, tangibili. Perché la distanza tra gli impegni presi dall’Italia nella raccomandazione di luglio e l’attuale progetto di manovra è molto ampia". Insomma, per evitare l’apertura di una procedura sul debito non bastano gli annunci, serve un impegno più consistente.
Stato di salute del comparto bancario dipende da economia reale
L’intervista arriva nel giorno della presentazione del report sui crediti deteriorati del comparto bancario che, se da un lato è destinato ad evidenziare i grandi progressi compiuti negli ultimi tempi dagli istituti italiani, dall’altro rileverà che lo stato di salute del settore è legato alla situazione economica generale del Paese. Su questa, ha detto il n.2 della Commissione, "abbiamo alcune preoccupazioni".
Questo perché la crescita dei tassi è destinata ad impattare sull’economia reale: "i tassi di interesse sono cresciuti parecchio, c’è un impatto sull’economia reale, sull’accesso al finanziamento per le imprese, sul credito".
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