Ora è ufficiale! Nel gennaio 2014, la Lettonia diventerà il 18esimo membro dell’Unione Monetaria Europea. Sì, dirà addio al lat, la sua attuale valuta nazionale, e accoglierà l’ingresso nell’euro.
Non è difficile capire perché molti investitori si grattano la testa chiedendosi perché mai un paese vorrebbe associarsi con l’euro in questi giorni. Dopo tutto, un paese sarebbe più attrezzato a risolvere i propri problemi economici se la sua banca centrale avesse più controllo sulle proprie politiche monetarie.
Prendiamo la Grecia e il Portogallo, per esempio. Entrambi i paesi stanno attraversando un momento difficile per uscire dalla recessione e ritornare alla crescita, perché le politiche della BCE e i livelli relativamente forti dell’euro rendono difficile la competitività delle loro esportazioni nei mercati globali.
Inoltre non aiuta neanche il fatto che ci vuole del tempo affinché i leader europei arrivino a concordare su qualcosa quando si tratta di grandi cambiamenti. Questo potrebbe ritardare le riforme immediate necessarie da parte delle economie più piccole e più in difficoltà della zona euro.
Perché aderire all’eurozona?
Prima di tutto, questo ingresso della Lettonia nella zona euro sarà il simbolo della libertà e dell’indipendenza. Infatti rafforzerà l’individualità della Lettonia, in quanto la piena integrazione con l’Europa occidentale sarà un chiaro segnale che il Paese si è finalmente liberato dalla Russia, il suo storico oppressore storico.
In secondo luogo, aderire alla zona euro consentirà alla Lettonia l’accesso a tassi di interesse più bassi per il prestito pubblico, e di conseguenza, per l’economia nel suo complesso. S&P, una delle principali agenzie di rating, due giorni fa ha alzato il rating della Lettonia a BBB + da BBB. I tassi più bassi contribuiranno a facilitare ulteriormente lo sviluppo economico, che sosterrà la crescita della Lettonia.
In terzo luogo, l’economia della Lettonia potrebbe essere anche piccola, ma è estremamente aperta. Compie i tre quarti del suo commercio estero in euro, quindi l’eliminazione dei costi di conversione valutaria ridurrà notevolmente l’onere economico del paese.
E per ultimo, la partecipazione alla zona euro stimolerà gli investimenti esteri, simile a quanto successo in Estonia dopo aver aderito alla zona euro nel 2011. Un anno dopo l’adesione, il settore non finanziario dell’Estonia è raddoppiato. Possiamo ragionevolmente aspettarci qualcosa di simile in Lettonia.
Il problema non è l’euro
Sono molte le ragioni per cui la Lettonia possa ben pensare di aderire alla zona euro e pochissimi gli inconvenienti.
Sì, è vero che ci sono dei membri della zona euro un po’ problematici, ma questo non significa necessariamente che l’euro è la radice del problema. Dopo tutto, la moneta comune è stata relativamente stabile.
Inoltre, tenete a mente che il lat è ancorato all’euro dal 2005, quindi quasi tutto quello che è successo all’euro, ha avuto le sue conseguenze anche sul lat.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips |
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