Quali sono le migliori università per diventare ricchi? In Italia conviene puntare sulla Bocconi e sulla Sapienza: ecco cosa dice la classifica mondiale dei 500 atenei sforna-Paperoni stilata dall’istituto di ricerca WealthInsight.
Quali sono le migliori università per diventare ricchi? Una domanda che potrebbe suonare un po’ superficiale e ingenua, ma che ci aiuta a capire quanto, nella propria carriera, la scelta dell’ateneo giusto possa fare davvero la differenza. L’istituto di ricerca WealthInsight, insieme al magazine Spear’s, ha affrontato l’amletico dubbio andando a scovare circa 70 mila ricconi sparsi in 200 Paesi, esaminando con attenzione certosina il loro percorso universitario. E se le prime posizioni nella classifica delle 500 migliori università non ci coglieranno certo di sorpresa, un paio di posizioni riesce a strapparle persino il tanto vituperato mondo accademico italiano.
Trionfa il sistema anglosassone, ma la Bocconi batte la London School of Economics
Nessun colpo di scena per le università che conquistano il podio, tutto targato Usa: le prime due posizioni le conquista Harvard (rispettivamente con il suo ateneo e con la sua Business School) mentre al terzo posto troviamo la Stanford University. Tutta la top ten è dominio esclusivo del sistema anglosassone, bisogna scendere fino alla 13 esima posizione per trovare il francese INSEAD (acronimo per Institut Européen d’Administration des affaires). Se nelle ultime classifiche relative al mondo accademico l’Italia non figurava nemmeno, almeno stavolta possiamo prenderci una piccola rivincita: non solo perché troviamo due atenei nostrani (la Bocconi in 24 esima posizione e la Sapienza alla 90 esima), ma l’università meneghina è riuscita addirittura a surclassare istituti prestigiosi come la London School of Economics (ferma a quota 27 esimo posto).
Meglio ingegneria di economia
Ma su quale facoltà è meglio puntare, se si vogliono fare i soldi? A ben guardare, la scelta migliore è ingegneria: la formazione tecnica, infatti, sembra aver definitivamente surclassato quella economica, tipica delle business school o degli Mba, così come quella in giurisprudenza o in scienze politiche.
Addio al mito del self made man?
Un altro dato interessante da segnalare è che appena l’1 per cento dei ricconi intervistati può vantare di essere riuscito ad accumulare un sostanzioso patrimonio senza aver conseguito l’agognata laurea. Insomma, esempi come quelli di Mark Zuckerberg o Bill Gates rappresentano ormai una strettissima minoranza.
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